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Convegno “Spazi aperti urbani e consumo di suolo”

La necessità di risparmiare suolo in quanto bene comune e risorsa non rinnovabile e le opportunità di rigenerazione che gli spazi aperti – intesi come aree libere da edificazione o impermeabilizzazione – offrono alle città e ai territori saranno gli argomenti al centro del workshop “Spazi aperti in area urbana: una riflessione per nuove prospettive”. Organizzato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4A) dell’Università di Udine, l’appuntamento, aperto a tutti gli interessati, è per martedì 16 maggio dalle 15.30 alle 18 nell’aula M del polo scientifico dell’ateneo, in via delle Scienze 2016 a Udine.

L’evento è collegato alla mostra fotografica “Un tesoro di suolo”, allestita fino al 20 maggio presso il polo scientifico dell’Ateneo friulano, e all’iniziativa europea People4Soil, promossa da una rete di cittadini e da oltre 400 associazioni europee, che promuove la raccolta di firme per ottenere norme europee a tutela del suolo.

 Dopo i saluti di Luca Marchiol, coordinatore del corso di studi in Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio, Mauro Pascolini, delegato per il territorio, presenterà gli “Obiettivi strategici del Piano paesaggistico regionale in relazione al consumo di suolo”. Elisabetta Peccol, del Di4A, parlerà di “Nuove funzioni per gli spazi aperti in area urbana”. Anna Merci, del progetto, cui ha collaborato un team dell’Ateneo di Udine, “Marghera terreno fertile”. Dalle buone pratiche collaborative a politiche condivise su ambiente, socialità e lavoro in tempo di grandi cambiamenti” di G124 – iniziativa ideata e sostenuta da Renzo Piano – presenterà alcuni risultati del progetto, finalizzato a stimolare politiche di tutela e gestione partecipata dei beni comuni partendo da un piano di interventi di fitorimedio per la riattivazione di un’area dismessa nel territorio di Marghera. Renato Marcon, presidente Legambiente Pordenone, e Mario Taverna, del Di4A, interverranno su “È ancora possibile fermare il consumo di suolo? Le iniziative nazionali e locali di Legambiente”.

«Se opportunamente gestiti e valorizzati – sottolinea Elisabetta Peccol, organizzatrice del workshop –  gli spazi aperti hanno la capacità di svolgere molteplici funzioni e possono produrre servizi ecosistemici per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente nelle aree urbane. Gli spazi utilizzati per l’agricoltura urbana, ad esempio, possono rivestire un ruolo importante per la produzione e l’autoproduzione di alimenti a chilometro zero, ma anche svolgere una funzione sociale o didattica. Gli spazi aperti, se dotati di essenze arboree, possono influire sulle “isole di calore urbano”, mitigando le temperature locali delle zone densamente edificate e agire da filtro nei confronti di polveri e inquinanti dell’aria urbana. Possono, inoltre, mitigare le interferenze dell’impermeabilizzazione urbana sul ciclo dell’acqua, riducendo il deflusso di acqua da scorrimento superficiale o diventare spazi utili per la ricreazione e la socializzazione. Per questo la Commissione Europea ha prodotto indirizzi, contenuti in specifiche linee guida, volti a limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo e a promuovere il recupero e il riutilizzo di aree urbane dismesse».

 

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