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Fedriga e il “folle ambientalismo da salotto”

Fedriga e il “folle ambientalismo da salotto”

DeganoValleSR465 minLo scorso sabato 1 dicembre, mentre l’Aula Magna dell’ISIS Solari di Tolmezzo ospitava un interessantissimo convegno, durante il quale un meteorologo, un geologo, un esperto forestale, un ingegnere idraulico e un biologo si confrontavano con dati, immagini e filmati sul recente evento alluvionale, il Presidente della Giunta Regionale Massimiliano Fedriga non trovava niente di meglio da fare che scagliarsi, di fronte alla platea dei volontari della protezione civile riuniti a Ravascletto, contro il “folle ambientalismo”, indicandolo come un sicuro responsabile dei disastri verificatisi alla fine di ottobre. 

Fedriga, toccando demagogicamente un tasto patetico, ha criticato quegli ambientalisti che, “alzando la mano dal salotto”, impediscono “di togliere la ghiaia dai fiumi” e di “tagliare le piante” che poi cadono sulle linee elettriche e interrompono la viabilità. “Chi pensa di tutelare l’ambiente dicendo no a questi interventi, non ha visto la paura negli occhi di una signora con problemi motori che da tre giorni non riusciva a comunicare con i parenti perché in quel Comune erano saltati i collegamenti telefonici e le linee elettriche”.
E’ curioso che una testimonianza molto simile dei disagi subiti, sia stata portata, in occasione dei recenti “Stati Generali della Montagna”, proprio da un socio di Legambiente, colpito da problemi di disabilità, che collabora nell’azienda agricola della moglie ed è rimasto per due giorni isolato prima di essere raggiunto, non dalla protezione civile, ma da due giovani volontari, mentre tuttora la sua abitazione è priva del collegamento telefonico fisso. Chissà se Fedriga ha fatto un po’ di confusione, così come era successo qualche mese fa scambiando Gemona con Venzone quale “modello” di ricostruzione seguita al terremoto.
Ora, possiamo anche capire che per il Presidente della nostra Regione, che ha come riferimento politico nazionale quel Salvini che si vanta di essere un grande sostenitore di Trump e ha recentemente gioito per la vittoria in Brasile di Bolsonaro – vale a dire di coloro che non solo negano l’esistenza dei cambiamenti climatici, ma si rifiutano di rispettare anche i blandi accordi internazionali precedentemente sottoscritti, pur rappresentando potenze che hanno una gravissima responsabilità per le emissioni di CO2 nell’atmosfera – sia imbarazzante parlare di certi argomenti, però i casi sono due: o Fedriga non crede nemmeno lui ai cambiamenti climatici e allora farebbe semplicemente meglio a starsene zitto, oppure si rende conto che venti che soffiavano ad oltre 200 km. orari e che hanno colpito una zona così vasta, provocando l’abbattimento di intere foreste, sono uno degli eventi estremi causati dall’innalzamento delle temperature con cui purtroppo dovremo sempre di più fare i conti in futuro, e allora se la dovrebbe prendere con qualcun altro invece di rispolverare “luoghi comuni” che si sentono ripetere, invariabilmente, da almeno 30 anni.
L’affermazione secondo la quale “qualcuno”, alzando semplicemente “la mano dal salotto” impedirebbe qualsiasi ragionevole intervento nel letto dei fiumi è smentita dalle foto che riportiamo a lato e che documentano un’operazione, certamente non “leggera” né ponderata, di “pulizia” degli alvei e delle rive del torrente Degano effettuata la scorsa primavera. Come si vede non è affatto vero che non si possano tagliare piante o asportare ghiaie. Resta da capire se sia utile farlo senza un’attenta valutazione e pianificazione. Fedriga e quelli che la pensano come lui, dovrebbero infatti spiegare come mai proprio in quel tratto, nonostante la “pulizia”, ci siano stati i più eclatanti danni alla viabilità, con il crollo del ponte sulla strada regionale 355 a Comeglians e del ponte di San Martino che collega Ovaro alle frazioni poste in destra orografica.
Prima di “sparare” certe sentenze sarebbe bene almeno informarsi e confrontarsi con i diretti interessati, cosa che la nostra associazione ha sempre dimostrato di essere disponibile a fare.

Tolmezzo, 7 dicembre 2018

Marco Lepre – presidente del circolo Legambiente della Carnia, Val Canale e Canal del Ferro

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