In città limite di velocità a 30 all’ora
Legambiente aderisce alla petizione del movimento #salvaiciclisti che chiede la riduzione della velocità dei veicoli nei centri abitati, misura necessaria per fermare la strage quotidiana di ciclisti e pedoni (http://www.change.org/it/petizioni/obiettivo-30elode-riduciamo-la-velocit%C3%A0-sulle-strade-delle-nostre-citt%C3%A0).
Abbassare di venti chilometri orari la velocità dei veicoli in città può evitare ogni anno la morte di mille persone tra ciclisti e pedoni. Quella della riduzione della velocità nei centri abitati dovrebbe dunque essere una priorità per l’esecutivo e per il parlamento, una misura da approvare subito e da rendere operativa in fretta.
Invitiamo tutti ad aderire alla campagna lanciata dal movimento #salvaiciclisti per chiedere la riduzione delle velocità nei centri abitati a 30 chilometri orari sottoscrivendo on line la petizione #30eLode
L’introduzione di un limite di velocità più basso comporterà esclusivamente vantaggi, rendenderà le città più sicure e produrrà indubbi benefici dal punto di vista della riduzione della rumorosità, dell’inquinamento atmosferico, dei consumi di carburante. In tutte le realtà urbane dove sono state introdotte zone30 o zone20 sono stati notati effetti positivi anche sulla qualità della vita, sulla diminuzione della microconflittualità e sulla coesione sociale, sulla predisposizione a cambiare abitudini rispetto al mezzo di trasporto utilizzato per gli spostamenti, sull’incremento del valore economico delle abitazioni e delle entrate economiche degli esercizi commerciali.
Apparentemente c’è solo una controindicazione: l’aumento dei tempi di percorrenza. In realtà un’auto che si sposta in città rispettando il vincolo dei 50 all’ora piuttosto che un limite a 30 kmh guadagna al massimo qualche minuto. Le brusche accelerate appena c’è un tratto di strada libero e la guida aggressiva, infatti, non fanno diminuire in maniera significativa i tempi di percorrenza su un ordinario itinerario urbano. Lo ha dimostrato recentemente un test che abbiamo realizzato a Roma proprio in collaborazione con #salvaiciclisti e Fiab. Su un circuito di circa sette chilometri l’auto teoricamente più veloce (quella che rispettava l’attuale limite a 50 orari imposto dal Codice della Strada per i centri urbani) ha impiegato 26′ 30” minuti. Quella che viaggiava simulando un limite di 40 all’ora è arrivata in 26′ 50” minuti. Mentre la più lenta (limite a 30 all’ora) ha accusato un ritardo dalla prima di appena 50 secondi. 50 secondi in più che, oggettivamente, non cambiano la vita di nessuno, ma di vite possono salvarne tante.