Brook Preloader

Sulla Bonifica Caffaro

Sulla Bonifica Caffaro

Udine, 26 ottobre 2012

La certezza delle bonifiche deve accompagnare l’annunciato insediamento nell’area Caffaro di una nuova impresa e di nuove tecnologie per la soda-cloro.
La ripresa dell’area non è solo questione di politiche industriali ma anche di scelte di risanamento ambientale.

L’avvio a Torviscosa di un nuovo progetto industriale per la produzione di cloro e soda da parte di una nuova società è accolta con favore da Legambiente FVG, poiché il passaggio alla tecnica delle celle a membrana in sostituzione di quelle a mercurio è stata una richiesta dell’associazione ambientalista dal lontano 1991.

In questo senso Legambiente ha gestito in Italia la campagna Stop al mercurio, in quanto partner di un network europeo di associazioni ambientaliste che proponeva soluzioni industriali a minor inquinamento ambientale, a maggior efficienza energetica, di innovazione e nuova competitività per la chimica europea.

Quanto annunciato per Torviscosa, uno degli otto siti italiani della soda-cloro, si profila come un possibile giro di boa anche rispetto alla situazione di inquinamento da mercurio avviata nel 1949, che ha coinvolto e coinvolge un’area vasta di particolare rilievo ambientale come quello di risorgiva e lagunare nonché la salute delle comunità locali.

Appare quindi di particolare importanza che l’avvio della nuova attività avvenga nel massimo della chiarezza e che non venga considerato un puro fatto economico ed imprenditoriale, ma sia vissuto come un evento sociale ed ambientale delle comunità e del territorio.

Per questo sulla vicenda Legambiente FVG ha coinvolto i senatori Ferrante e Della Seta, già dirigenti nazionali di Legambiente, che hanno depositato un’interrogazione parlamentare ai Ministri delle Attività produttive, dell’Ambiente e della Salute per chiedere chiarimenti e precisazioni che forniscano certezze al percorso di bonifica dell’area e di consolidamento industriale.

In particolare si vuole sapere se la vendita riguardi l’intera Macroarea 7, già restituita agli usi legittimi a seguito di una Conferenza dei servizi nel 2011 che approvava il progetto di messa in sicurezza e bonifica predisposto dall’allora Commissario delegato per l’emergenza socioeconomicoambientale della Laguna, oppure solo una parte posto che quest’area è composta da circa 112 mila mq con una valutazione positiva riguardo alla contaminazione e da un’altra area, di 28 mila mq con rifiuti e terreni inquinati da mercurio.

Inoltre le medesime Conferenze dei servizi prescrivevano azioni a garanzia della bonifica dell’area sia condizionanti la restituzione dell’area ad usi insediativi, e cioè interventi di rimozione e smaltimento dei terreni contaminati in discarica, sia vincolanti l’utilizzo dei ricavi della vendita, e cioè l’accantonamento di un importo stimato in 700mila € per un fondo da utilizzare per la bonifica del sito.

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.