Non parte col piede giusto il progetto per il centro golfistico internazionale di Castions di Strada-Bicinicco
COMUNICATO STAMPA Udine, 29 ottobre 2012
Non parte col piede giusto il progetto per il centro golfistico internazionale di Castions di Strada-Bicinicco.
Diverse le criticità emerse fra cui problemi procedurali con la VAS e i non trascurabili 250mila metri cubi destinati quasi totalmente a residenze golfistiche e alberghiere.
Non è partito col piede giusto il progetto per il centro golfistico internazionale di Castions di Strada-Bicinicco. A renderlo noto è Legambiente FVG che ha rilevato almeno due grosse criticità inviando le sue osservazioni alle varianti ai piani regolatori necessarie per ospitare il centro golfistico internazionale di Castions di Strada-Bicinicco. Tali osservazioni si aggiungono alla falla procedurale che era già segnalata ai due Comuni agli inizi di giugno.
La prima criticità è relativa alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) con cui si valutano gli effetti del piano sull’ambiente. La legge prevede espressamente che tutti i documenti debbano essere a disposizione dei cittadini e dei portatori di interesse – anche sui siti internet dei comuni coinvolti – per 60 giorni per poter fare le proprie osservazioni. Ma i documenti di variante di Castions non sono mai stati pubblicati, mentre la sintesi non tecnica – ovvero un documento redatto per permettere la comprensione del progetto da parte dei comuni cittadini – è stata pubblicata sul sito di Bicinicco con diversi giorni di ritardo.
Non solo, ma nonostante la presenza di alcune aree archeologiche nell’area della variante, non è stata riconosciuta la Soprintendenza ai beni archeologici quale autorità competente in materia ambientale. La Soprintendenza è stata chiaramente avvisata da Legambiente di ciò, anche perché dalla documentazione poco o niente si dice dei siti archeologici in zona.
Nel merito del progetto, il grande problema sono i 250mila metri cubi di edificato che andranno in parte a concretizzarsi in prossimità dell’abitato di Cuccana con la realizzazione di “residenze golfistiche” pari a 325 unità abitative (!!!) capaci di accogliere 650 persone; a cui aggiungere le “strutture ricettive alberghiere” per altre 660 persone da realizzarsi vicino alla cava Tamburini (area già nota per il clima acustico non troppo tranquillo). A fianco delle residenze golfistiche ci sarà anche una “piazzetta dei sapori e delle tradizioni” da 1 ettaro (più grande di un campo di calcio!) in cui realizzare un’area commerciale a servizio del golf.
Si tratta di volumi assolutamente sproporzionati sia in termini di investimento che di occupazione di suolo e che sono chiaramente destinati e restare un elemento estraneo al contesto attuale. Si sottolinea, peraltro, che nei documenti progettuali nulla si dice per giustificare tali numeri in termini di sostenibilità economica.
Nei documenti l’impatto paesaggistico e di consumo di suolo viene per altro sottostimato. Dall’analisi del progetto si evince che il golf, dotato di residenze e area commerciale, vivrà di vita propria quindi slegato sostanzialmente dal territorio: un vero successo per le amministrazioni che gli stanno facendo ponti d’oro per la realizzazione urgente. Considerando proprio i numerosi edifici sfitti dell’area si sarebbe potuto pensare a un intervento meno invasivo che puntasse al riutilizzo di quegli immobili, magari spostando all’esterno l’area commerciale e favorendo una maggiore integrazione con gli abitati limitrofi.
Si evidenzia, infine, che tutta l’operazione è stata finora portata avanti senza il coinvolgimento della Federazione Italiana Golf che in questa materia detta le regole e alla quale il nuovo impianto dovrà fare riferimento.
Adesso i due comuni dovranno valutare tutta la documentazione e le osservazioni pervenute e decidere autonomamente della compatibilità tra la variante e l’ambiente. Sarà comunque poi necessario un piano attuativo da valutare nuovamente.