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Proposta di Legambiente per contenere il consumo di suolo in FVG

COMUNICATO STAMPA                           Udine, 19 novembre 2012

Per contenere il consumo di suolo cambiare le linee del Piano di Governo del Territorio presentato dalla Giunta regionale.
Questa Regione sta consumando il proprio territorio con percentuali doppie della media italiana.

È tra i più elevati d’Europa il consumo di suolo pro capite in Friuli Venezia Giulia: 450 m² di territorio urbanizzato, sottratto all’agricoltura e alla natura, per ciascun abitante della nostra regione. La media italiana è di 250 m² pro capite. I dati sono confermati dall’ISTAT.

I numeri sono stati illustrati nel convegno “Consumo di suolo e salvaguardia del paesaggio”, promosso a Gemona da Legambiente venerdì 16 novembre. La sede dell’appuntamento non è casuale: Gemona è la testimonianza di una ricostruzione senza soluzione di continuità tra città e campagna, con un’elevata dispersione nelle campagne a cui non corrisponde un’esigenza demografica e, più recentemente, con ulteriori costruzioni di capannoni e centri commerciali.
Ma si può parlare di pianificazione senza consumo di suolo? A questa domanda ha risposto Mauro Baioni, urbanista, portando l’esempio del Comune di Solza, Bergamo, uno dei primi casi in Italia di pianificazione a crescita zero. «Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione che ha cambiato il nostro modo di abitare», afferma Baioni, e continua: «A Solza, paese di soli duemila abitanti, i cittadini hanno deciso di porre un limite all’espansione dell’edificato e riqualificare il centro. Bisogna ragionare su scenari di lungo periodo, dare opportunità ad un’altra economia locale, ripristinare i luoghi e gli spazi della comunità».
Ma esistono casi virtuosi anche sul nostro territorio: il sindaco di Artegna, Aldo Daici, ha illustrato l’intervento comunale deciso a tutela del patrimonio naturalistico su circa 80 ettari lungo il fiume Ledra. «Servirebbe però un maggiore coordinamento tra i Comuni del bacino idrografico, una visione d’insieme dei piani regolatori, per valorizzare il territorio», ha commentato Daici.
L’intervento di Elisabetta Peccol, ricercatrice alla facoltà di Agraria dell’Università di Udine, ha allargato lo sguardo al panorama nazionale, con l’analisi del recente ddl del Governo Monti sul consumo di suolo. Peccol ne ha sottolineato gli aspetti innovativi, perché per la prima volta in Italia si parla di valorizzazione e limite al consumo delle aree agricole, ma ne ha messo in evidenza le criticità. «A livello pratico il ddl sembra difficilmente attuabile, perché richiede dati molto dettagliati, di cui la gran parte delle Regioni, compresa la nostra, non dispone», ha commentato.
«Con tutti i suoi limiti, questo disegno di legge ha permesso, dopo gli anni dei condoni edilizi a ripetizione, di portare con forza all’attenzione dell’opinione pubblica un tema che ci sta molto a cuore, quello del consumo di suolo e della tutela del paesaggio», ha concluso Elia Mioni, presidente di Legambiente FVG. L’associazione, che ha avviato una riflessione sull’argomento, intende adesso passare a una fase più operativa: «La sensibilità dell’opinione pubblica sta cambiando e il nuovo Piano di Governo del Territorio, anche se adottato in modo discutibile dalla Giunta regionale, deve diventare catalizzatore di un dibattito nuovo, che porti a estendere le buone pratiche per una crescita più sostenibile».

Legambiente FVG

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