Zero EURO per i parchi del FVG
COMUNICATO STAMPA
Udine, 23 novembre 2012
Nel Bilancio 2013 zero (0) euro per i parchi: è follia e non risparmio
Sembra che il Bilancio che gli uffici della Ragioneria e la Giunta regionale si apprestano a consegnare al prossimo dibattito del Consiglio prevedano per i capitoli a supporto dei parchi e delle riserve regionali esattamente zero euro per il 2013.
La cosa ha dell’incredibile e corrisponderebbe a una malintesa volontà di razionalizzazione della spesa e a una visione dell’economia completamente distorta.
In primo luogo perché vorrebbe dire tagliare altre risorse alle aree montane, a politiche territoriali che occupano non solo il personale qualificato che lavora direttamente negli enti parco, ma che coinvolgono decine di piccole imprese locali e un paio di centinaia di posti di lavoro privati nell’edilizia, nella manutenzione e nel turismo, e perché senza risorse proprie gli enti parco non potrebbero nemmeno usufruire dei finanziamenti comunitari per i quali sono necessarie quote di cofinanziamento locale.
In secondo luogo perché negli stessi cassetti della Regione giace uno studio, finanziato dalla Regione stessa e che Legambiente FVG chiede dal 2010 venga reso pubblico, che spiega come a un euro di investimento nelle aree protette corrisponde un ritorno per la comunità regionale di sette euro di benefici e vantaggi a vario titolo quantificabili.
Se si vuole quindi risparmiare e contemporaneamente migliorare la qualità dello sviluppo montano e regionale si taglino invece i fondi per la costruzione di nuove piste e impianti di risalita, che non aggiungono nulla di sostanziale alla già esistente offerta turistica, aumentano il rischio d’investimento in un settore di mercato statico, che vede aumentare i costi di gestione, e il cui ripianamento dei debiti è sempre stato a carico dei cittadini della Regione.
In terzo luogo questo taglio drastico non porterà nemmeno vantaggi di popolarità presso l’opinione pubblica. Un sondaggio presentato recentemente da Renato Mannheimer spiega che nove italiani su dieci ritengono che la ripresa dell’economia deve ripartire dall’agricoltura (87%), dalla protezione dell’ambiente (86%), dalla cultura e protezione dei beni artistici e architettonici (82%). A ulteriore dimostrazione della distanza fra il ceto politico e i cittadini che segna questo tempo.
Legambiente FVG si augura che il Consiglio regionale sappia evitare questa Caporetto della politica regionale, correggere il tiro e garantire alla tutela e alla promozione delle aree protette una corretta possibilità di spesa e di investimento.
Legambiente FVG onlus