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Friuli assediato dal cemento

cementificazione 500x333Un’analisi sul consumo di suolo in FVG

Chiunque abbia percorso la strada che da Udine porta a Tarcento, o la statale 56 da Cormons a Udine, o abbia frequentato le zone periferiche di Pordenone, si sarà reso conto di come le costruzioni si siano moltiplicate negli ultimi decenni, di quanto sia stato costruito con poco criterio e a macchia di leopardo, senza seguire precisi schemi di sviluppo urbano.

 

Inizia così l’articolo di Luca Cadez, Responsabile per il territorio di Legambiente FVG Onlus, su “La patrie dal Friûl”.

L’articolo segue con un’analisi arricchita da alcuni interessanti dati e spiega come la cementificazione della Regione sia spesso stata sviluppata in assenza di un vero e proprio piano di governo del territorio, che infatti e bloccato al 1978, periodo in cui la ricostruzione ricopriva un’importanza di tipo diverso.

Dalle nuove aree residenziali ai centri commerciali, sono molte le opere che sottraggono terreno all’agricoltura e spazi alla naturalità della Regione. Opere che distruggono una volta per tutte alcune delle ricchezze naturali del nostro territorio. Le stesse terre che per anni hanno nutrito la popolazione, proprio in tempo di crisi sarebbero potute diventare una valida risorsa per l’economia locale.

Consigliamo la lettura di questa analisi, che apre gli occhi su quelli che possono essere gli svantaggi di una cementificazione sviluppata senza criterio.

 

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