Gli scarpèts friuliani come emblema del riuso: è friulana la vincitrice del contest “Tutto Torna. Storie circolari” per la categoria foto
Il concorso del progetto ECCO sui benefici legati a modelli circolari premia i vincitori con un computer rigenerato e un’esperienza di turismo lento
Una scarpa circolare, perché prodotta da materiali dismessi, con suole create da copertoni, vecchie lenzuola e confezioni di cartone. È questo il racconto fotografico vincitore del contest “Tutto Torna. Storie Circolari” lanciato dal progetto ECCO di Legambiente che ha visto la partecipazione di molti giovani uniti dalla voglia di raccontare esempi virtuosi di economia circolare in tutto il territorio italiano.
Dal riciclo dei rifiuti all’autoproduzione, dalle filiere di recupero alle piccole azioni quotidiane attente alla sostenibilità, il contest nasce per focalizzare l’attenzione sui risvolti economici, ambientali e sociali che possono nascere dall’adozione di modelli circolari e si è rivolto a fotografi, giornalisti e videomaker, anche amatoriali.
“La creatività e l’immaginazione sono alleati preziosi nella lotta al cambiamento climatico”, commenta Lorenzo Barucca, responsabile economia civile di Legambiente. “I giovani partecipanti al contest ci hanno mostrato tante nuove modalità per avvicinare persone al tema dell’economia circolare. Divulgare con efficacia diventa un dovere per raccontare e dar forza alle piccole e grandi realtà di inclusione circolare presenti a macchia di leopardo nei nostri territori, realtà che per le loro competenze e informazioni possono facilitare la transizione ecologica del nostro paese”.
La vincitrice della categoria foto è Simonetta Rossetti: triestina, con un dottorato in progettazione architettonica e urbana e la passione per la fotografia. Il suo è il racconto di una storia virtuosa di riuso a Km0: la creazione degli scarpèts friulani, scarpette friulane di tradizione contadina attraverso un modello produttivo sostenibile che attinge da materiali di scarto. Scampoli di lenzuola, sacchi di juta, confezioni in cartoncino sono pazientemente assemblati per creare suole, rinforzate da copertoni dismessi. La tomaia nasce da scampoli di tessuto più nobili, anch’essi scarti di produzione del settore tessile o dell’arredo, che acquistano nello scarpèt una nuova vita.
“Ho scattato le foto in località Gonars, un piccolo comune in provincia di Udine dove una coppia porta avanti un modello economia circolare e soprattutto l’esempio di come un composto di elementi poveri possa diventare un’eccellenza, un prodotto di grande fascino e pregio che può tranquillamente essere inserito nel mondo luxury di alta gamma”, racconta la vincitrice. “Uno scarpèt potremmo trovarla ai piedi di un contadino come a quelli di una modella di Vogue”.
“Le foto rappresentano un esempio concreto di “mai strassâ””, commenta Sandro Cargnelutti, Presidente di Legambiente FVG. Mai strassâ è il nome del centro del riuso di Gemona del Friuli, presidio del progetto ECCO in regione, e significa “mai buttar via”, la traduzione popolare di economia circolare. “Sono una sintesi molto bella e significativa di economia circolare che rinnova identità e tradizione”, aggiunge.
Le foto sono state selezionate dalla giuria composta da Lorenzo Barucca, responsabile progetto ECCO e responsabile ufficio economia civile di Legambiente Onlus, Elisabetta Galgani, giornalista, docente di giornalismo e comunicazione ambientale, e Andrea Battistuzzi, giornalista, docente e socio fondatore di Next New Media,
I vincitori del concorso riceveranno in premio un computer portatile rigenerato di Cooperativa Reware, impresa sociale dedicata ad allungare la vita ai dispositivi informatici ed elettronici, che nel 2019 ha rigenerato 12 tonnellate di apparecchiature, sottraendole alla discarica.
Inoltre, ogni vincitore ha diritto a un voucher per un soggiorno di due persone con pensione completa della durata di due notti da trascorrere in una sede CEA a scelta fra cinque strutture selezionate da Legambiente, per un’esperienza di turismo lento e sostenibile.
Gli altri vincitori
Il premio per la categoria articoli è stato assegnato a Francesca Fiore, venticinquenne torinese e studentessa di Scuola Holden. Con il pezzo dal titolo “Il tuo maglione mio” ripercorre il viaggio di un maglione dagli anni Ottanta ad oggi, donato in occasione di un evento di scambio chiamato ‘Tutlet’, l’outlet del tutto. Un’iniziativa comunale che ha portato alla condivisione e allo scambio molti cittadini ed enti di Vinovo (To), un momento di fusione tra differenti generazioni e di sensibilizzazione alla tematica del riciclo che potrebbe diventare una buona pratica anche in altri Comuni. L’iniziativa ha assunto anche una valenza sociale, perché i vestiti che nessuno ha scelto sono stati donati ai senzatetto di Torino, selezionati in base a genere, taglia e stagione.
Infine, è il collettivo Barro Team a vincere il premio per la categoria video, con uno stop-motion sul packaging “insostenibile”. Nel video “Storie Circolari”, Javier Boschetti, Irene Soler e Neshat Hedayati, tre giovani di Galbiate (Lc), pongono l’attenzione su una varietà di oggetti prodotti in massa e sui passaggi industriali che interrompono il ciclo naturale per cui la materia prima si trasforma in prodotto e poi torna alla terra, dimostrando che è possibile percorrere strade alternative al riciclo tradizionale, come il riciclo creativo.
Il progetto ECCO – Economie Circolari di COmunità per la rigenerazione ambientale, sociale e culturale è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso 1/2018)
Le foto di Simonetta Rossetti: