Legambiente: TAV e grandi opere sono un grande imbroglio
Monfalcone, 17 marzo 2012 Comunicato stampa
Legambiente: grandi opere e TAV sono un grande imbroglio. Così si bloccano gli interventi necessari per la mobilità di merci e persone
Sala conferenze della biblioteca comunale piena, per ascoltare quel che succede il Val Susa dalle parole di Vanda Bonardo, fino a pochi mesi fa Presidente di Legambiente Piemonte, ma anche per sentire il Presidente regionale dell’Associazione Elia Mioni, che ha illustrato l’orientamento di Legambiente sul Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica, approvato dalla Giunta regionale a fine 2011.
Dopo il saluto iniziale del Sindaco di Monfalcone, Silvia Altran, che ha affermato che in questo periodo di crisi economica la politica deve essere ancor più rigorosa nel selezionare le opere davvero necessarie alle comunità amministrate, Elia Mioni ha spiegato che il Piano della Regione prevede opere, soprattutto di nuovi collegamenti autostradali, che non corrispondono più alle necessità del territorio e per i quali non ci sono risorse economiche e nemmeno relazioni internazionali per poterli realizzare (superporti e dintorni).
Secondo Legambiente, nell’elenco delle opere immaginate dalla Giunta vanno tagliati abbondantemente progetti ormai fuori tempo, offrendo spazio ad opere davvero necessarie ed urgenti per l’ammodernamento, il potenziamento e il pieno utilizzo delle reti di trasporto esistenti.
Vanda Bonardo ha messo in evidenza le numerose incongruenze del progetto TAV in Val di Susa, ricordando i numerosi studi che dimostrano che la Torino – Lione non si giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto, considerato che dal 2000 al 2010 il traffico totale (strada+ferrovia) di merci tra Francia e Italia è diminuito da 49,7 milioni di tonnellate/anno a 42,5, perché è cambiato l’orientamento dei flussi di traffico.
Per effetto del transito di treni passeggeri e merci, l’effettiva capacità della nuova linea ferroviaria Torino-Lione sarebbe praticamente identica a quella della linea storica, attualmente sottoutilizzata, nonostante il suo ammodernamento terminato un anno fa e per il quale sono stati investiti da Italia e Francia circa 400 milioni di euro.
Riportando quanto affermato dalla stessa Agenzia per l’Ambiente francese, Vanda Bonardo ha dichiarato che ammodernando l’attuale linea ferroviaria si potrebbe arrivare a gestire un traffico pari a 19 milioni di T/anno, a fronte oggi di circa 4 milioni di tonnellate (le Ferrovie dello Stato parlano addirittura di 32 milioni di tonn).
Nei successivi interventi, Andrea Werhenfennig, responsabile Mobilità di Legambiente FVG e Rudy Fumolo del circolo monfalconese dell’associazione, hanno ribadito la malaugurata sproporzione tra le risorse ipotizzate per l’Alta velocità in confronto a quanto si investe per i treni per i pendolari che versano in condizioni sempre più di abbandono. Hanno inoltre sottolineato che va smascherata l’affermazione secondo la quale la TAV servirà a spostare merci dal camion alla rotaia, perchè la quasi totalità delle merci non necessita di velocità elevate di trasporto, ma di logistica e di ottimizzazione organizzativa e gestionale.
Tutto ciò, è stato ribadito, non ha nulla a che vedere con una contrapposizione ideologica o di principio.
Legambiente non è certo contro la modernizzazione del paese, ma per per investire nelle opere e nelle infrastrutture che davvero servono, evitando gli sprechi di denaro pubblico.
Legambiente FVG