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XXIII Ecosistema Urbano: i dati del Friuli Venezia Giulia

Legambiente presenta a Bari la ventitreesima edizione di Ecosistema Urbano, ricerca realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, che mira a tracciare una fotografia delle performances ambientali del Paese attraverso una analisi dei numeri delle principali città (sono in totale 104). L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre come sempre cinque principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mobilità, energia. Tali indicatori consentono di valutare tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.

A livello generale dalla lettura delle graduatorie si evidenzia un certo rimescolamento nelle diverse posizioni ma il dato sostanziale è che le città sono caratterizzate da una generale e diffusa staticità e da una tendenza al ribasso nei punteggi a partire dalla migliore (Macerata vince con 76,48% mentre nel 2014 e nel 2015 Verbania faceva registrare rispettivamente 85,61% e 82,75%) che comporta un complessivo livellamento medio dei risultati delle città. Permangono quindi la pigrizia e la mancanza di coraggio nell’intraprendere concrete azioni innovative per affrontare i temi della sostenibilità urbana in grado di trasformare le nostre città in risposta alle nuove grandi sfide ambientali e sociali (senza dimenticare la necessità di innovare la governance dei territori).
 Friuli Venezia Giulia: 

Staticità e tendenza al ribasso trovano conferma anche a livello regionale: sommando i punteggi ottenuti dalle quattro città nelle ultime tre edizioni di Ecosistema Urbano si ottiene un valore complessivo pari a 236,35 nel 2014 che viene confermato sostanzialmente nel 2015 (valore pari a 236,72) per poi diminuire a 230,38 nel 2016.A livello di graduatoria finale Pordenone esce dalla “top ten” collocandosi all’undicesimo posto precedendo di un soffio Gorizia (12^) che scala ben otto posizioni rispetto alla precedente edizione.

 Pordenone, pur mantenendo eccellenti prestazioni (2° posto) nelle perdite di rete e nella raccolta differenziata dei rifiuti, diminuisce nel punteggio complessivo per un peggioramento dei valori del PM10 ma soprattutto per il penultimo posto nella capacità di depurazione.

Gorizia, riesce a migliorare la posizione grazie all’aumento della raccolta differenziata ma sopratutto in forza del nuovo indice (che vale ben 9 punti) riguardante la percentuale di copertura dei fabbisogni elettrici domestici da fonti rinnovabili (viene calcolato il rapporto tra l’energia prodotta da fonti rinnovabili e quella consumata dalle famiglie). In questo caso Gorizia si colloca al 1° posto insieme ad altri 22 comuni che vengono definiti 100% elettrici e sono quindi a punteggio pieno.

Udine si colloca al 29° posto segnando un peggioramento sia in termini di performance complessiva (il punteggio passa dal 63,29% al 56,90% con un arretramento pari a 6,39 punti %) che di posizione nella graduatoria finale (perde 13 posizioni rispetto all’edizione precedente). Le cause vanno ricercate in particolare nel peggioramento degli indici del biossido di azoto e delle PM10, dei consumi idrici e in un forte aumento delle perdite di rete oltre a un lieve arretramento della % di raccolta differenziata. Per contro non si registrano evidenti miglioramenti negli altri parametri.

Trieste occupa l’ultima posizione delle città regionali e si colloca al 64° posto (su 104) nella graduatoria finale della 23^ edizione migliorando di otto posizioni rispetto all’anno precedente e facendo registrare un punteggio pari a 49,09% che pur migliorando il precedente 46,74% si colloca al di sotto del valore medio dell’edizione 2016 che risulta pari a 51,44%. Qualità dell’aria, in particolare il valore del biossido di azoto al di sopra dei limiti di legge, consumi idrici e perdite di rete, bassa percentuale di raccolta differenziata caratterizzano in negativo le performance della città che non vengono adeguatamente bilanciate dai buoni indici (a livello regionale) della produzione dei rifiuti, dall’indice modal share, dal tasso di motorizzazione che con un valore di 52 auto circolanti ogni 100 abitanti stacca nettamente gli altri tre centri urbani regionali e si colloca al 7° posto a livello nazionale.

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