A proposito di boschi prealpini
Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra Legambiente FVG, rappresentata da Sandro Cargnelutti e Carlo Chiopris, ed il direttore Centrale delle risorse agricole e forestali, Franco Miniussi ed il Dirigente dell’Area Forestale Massimo Stroppa dell’Amministrazione Regionale. L’incontro era volto ad analizzare la situazione in cui versano i popolamenti forestali degli ambiti prealpini e proporre alcune possibili soluzioni.
Il patrimonio boschivo delle Prealpi è nella gran parte di proprietà privata e, di conseguenza, viene gestito attraverso un regime di regole che non prevede una precisa pianificazione e gestione come avviene al contrario, per la proprietà pubblica. I boschi privati vengono pertanto utilizzati attraverso prescrizioni di massima e di polizia forestale che per loro natura non posseggono la cogenza di un piano di gestione forestale. Fatto sta che i boschi prealpini versano oggi in condizioni davvero precarie, con interventi selvicolturali che, molto spesso vanno ben oltre le regole comunque vigenti. Ciò è imputabile da un lato, a un deficit di cultura forestale locale e dall’altra a una carenza di controllo da parte dell’autorità forestale unitamente a un regolamento forestale che prevede nel suo apparato sanzionatorio, multe risibili. Legambiente ha rimarcato l’esigenza di un maggior controllo delle stazioni forestali e di una rivisitazione del Regolamento inasprendo le sanzioni a carico dei “furbetti” e ha anticipato per l’autunno un seminario di approfondimento di tutto ciò. Il direttore Miniussi ed il dirigente Stroppa si sono dichiarati a loro volta disponibili ad una revisione dell’apposito regolamento.