La risposta di Legambiente a Fedriga
CARO FEDRIGA… In risposta alla bandiera nera, Fedriga attacca l’associazione a muso duro senza entrare nel merito delle questioni poste. Dice in sintesi “Legambiente cinghia di trasmissione del PD che impedisce la manutenzione del territorio”.
Nel dire questo (su FB) coinvolge a supporto altre figure istituzionali quali l’Assessore Scoccimarro e Fontanini, che si prestano. Di seguito la nostra pacata risposta: Signor Presidente della Giunta Regionale ci corre l’obbligo rispetto al suo commento su FB, ripreso dai giornali, dove afferma che l’associazione è vicina al PD, impedisce la manutenzione dei fiumi (in estrema sintesi), di fare alcune doverose precisazioni.
1) Abbiamo conferito bandiere nere, a giunte di centro destra e di centro sinistra. A Udine concordiamo con la Giunta Fontanini sul progetto di raccolta differenziata spinta o su alcune iniziative dell’Assessore Scoccimarro che abbiamo incontrato alcuni mesi fa, in Regione. Cerchiamo di entrare nel merito di problemi e proposte e di mantenere ben salda la nostra autonomia di pensiero e di azione. Nell’operare tutti possono sbagliare. Non dal salotto però ma sul campo.
Come volontari;
2) Riteniamo che la politica debba entrare nel merito dei problemi e dire parole di verità. Configurare il disastro Vaia, come Lei ha fatto, solo come un problema di manutenzione del territorio, additando un ambientalismo folle come causa dei disastri è scorretto e fuorviante. Non aiuta a sviluppare conoscenza e maggiore consapevolezza sui rischi futuri e sulle necessarie azioni da porre in essere. Per questo le abbiamo conferito la Bandiera Nera. Ci saremmo aspettati che Lei, presidente, da quel pulpito, avesse legato Vaia ai cambiamenti climatici informando quello che la Regione intende fare per operare in prevenzione e adattarsi all’inevitabile e valorizzando quanto già fatto dalle strutture regionali preposte;
3) Condividiamo con lei presidente che l’ambiente è di tutti e di chi verrà, ahimè, dopo di noi.
4) Condividiamo con Lei Presidente, che le attività di manutenzione ordinaria del territorio, la sua cura, la messa in sicurezza rendano più resiliente il suolo e creino lavoro alimentando ricerca, conoscenza e operatività. Non una tantum o su mere e puntuali sollecitazioni o a danno avvenuto ma come condizione ordinaria e stabile di gestione. Sono ancora battaglie degli anni 90. La bandiera nera è anche una sollecitazione a evitare comode scorciatoie, individuando il nemico di turno e a dare senso alle parole che si usano quantomeno su alcuni temi che sono strettamente connessi con la sopravvivenza dell’uomo su questo piccolo, meraviglioso e fragile pianeta (per noi).
Sandro Cargnelutti, presidente Regionale di Legambiente