Progetto di Piano di Governo del Territorio: le osservazioni di Legambiente FVG
COMUNICATO STAMPA Udine, 4 ottobre 2012
“Chi va piano, …”
Verso il nuovo Piano di Governo del Territorio
Troppo strategico e scarso coinvolgimento dei portatori di Enti e portatori di interesse: sono queste alcune delle principali critiche mosse da Legambiente al nuovo Piano di Governo del Territorio nell’audizione della IV Commissione consiliare tenutasi lo scorso 20 settembre.
La fretta è una cattiva consigliera; ma pare che la Regione non l’abbia capito visto che sta facendo il possibile per giungere quanto prima all’approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio, “dimenticandosi” di garantire una adeguata e ampia partecipazione da parte dei portatori di interesse, come le associazioni ambientaliste, e degli stessi Enti locali. Questi ultimi sono stati solo marginalmente coinvolti, benché saranno proprio loro, come afferma lo stesso PGT, a operare la pianificazione territoriale di area vasta. Ci si sarebbe almeno aspettati una proposta, frutto del confronto con le Amministrazioni e con una necessaria visione d’insieme sulla riorganizzazione complessiva degli Enti Locali (e sulla possibile soppressione delle Province).
L’impressione che ne è scaturita è che la Regione non abbia intenzione di discutere del progetto di PGT, ma che questo venga nella sostanza approvato senza le dovute modifiche. Ed è la sostanza – assieme ai modi – che preoccupa Legambiente. Il nuovo PGT andrà a sostituire il Piano Urbanistico Regionale Generale, risalente al ’78; lasciando aperte diverse criticità, tra le quali la sua astrattezza; essendo un “piano strategico” fornisce obiettivi e indirizzi molto generici e interpretabili. Tra tutti l’attuale tema del consumo di suolo, più volte menzionato, per il quale si propongono diversi buoni propositi ma senza soluzioni praticabili e misurabili.
Altro dato critico – già sottolineato da tempo da Legambiente – è la preminenza del Piano delle Infrastrutture sul PGT stesso, andando a rovesciare qualsiasi logica di governo del territorio; e in un ottica nella sostanza antiquata che punta alla massima crescita delle infrastrutture come se fossero queste il solo elemento di sviluppo della regione, entrando per altro potenzialmente in contrasto con alcuni buoni principi proposti da Piano, quali: la difesa dal rischio idrogeologico, la protezione degli ambienti naturali, e lo stesso contrasto al consumo di suolo.
Legambiente ha fatto presenti tutti questi elementi, e molti altri, nell’audizione della IV Commissione del Consiglio regionale della scorsa settimana, lasciando anche una memoria scritta che confidiamo sia presa in considerazione (IN ALLEGATO).
Legambiente FVG