Manifestazione a Roma per salvare il futuro delle rinnovabili
Roma, 18 aprile 2012 Comunicato stampa
Rinnovabili, manifestazione a Roma per salvare il futuro delle fonti pulite
Legambiente: “Il Governo riapra il confronto sui decreti, pena lo stop degli investimenti di aziende e famiglie”
Numerosi cittadini, associazioni, lavoratori e imprenditori delle rinnovabili stanno manifestando questa mattina a Roma davanti a Montecitorio per chiedere al governo di rivedere i decreti approvati e che, se applicati, determinerebbero un brusco stop allo sviluppo degli impianti nel territorio italiano.
“Per la prima volta il mondo delle rinnovabili scende in piazza mostrando la sua forza e determinazione nell’impedire che nel nostro Paese si ponga fine allo sviluppo delle energie pulite come volano di crescita economica e di sostenibilità ambientale – dichiara il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini –
“Il Governo, e in particolare il ministro Passera, hanno sbagliato nel metodo, approvando i decreti senza alcun confronto con le associazioni di settore, e nel merito, perché i testi sono pieni di impedimenti burocratici e di barriere agli investimenti che avrebbero l’effetto di fermare i successi realizzati in questi anni in termini di produzione di energia pulita e di nuova occupazione. I decreti devono essere cambiati e al Governo spetta la responsabilità di riaprire il confronto, perché il sistema di registri e aste, limiti annui e nuovi balzelli, previsto da Passera non ha paragoni al mondo per complessità”.
La mobilitazione continuerà nelle prossime settimane per chiedere a Parlamento e amministrazioni regionali di impegnarsi per la modifica dei decreti, in particolare nel passaggio decisivo in Conferenza Stato-Regioni. Ci sono, infatti, tutte le condizioni per trovare un accordo che preveda l’eliminazione della burocrazia e degli extra costi per chi vuole realizzare gli impianti e al tempo stesso la garanzia di incentivi ridotti ma certi. In pratica, copiare il sistema adottato in Germania, che riduce gli incentivi progressivamente attraverso il confronto con le imprese, ma in maniera trasparente, senza tetti annui o burocrazia.
“Proprio le fonti rinnovabili termiche ed elettriche, il risparmio e l’efficienza energetica sono la strada maestra per ridurre i costi delle bollette di famiglie e imprese che sono stati alla base delle polemiche delle ultime settimane – aggiunge Zanchini -. Pare, però, che per il governo la questione si sia ridotta unicamente ai tagli alle rinnovabili, proprio come volevano i produttori di energia da carbone, petrolio e fonti fossili. Oltre a rinviare per l’ennesima volta i decreti sulle rinnovabili termiche che sono in attesa da settembre, nessuna proposta sta arrivando dal ministro Passera o dall’Autorità per l’energia per cancellare le tante voci di spesa insopportabili che ancora si trovano nelle bollette degli italiani o per ridare speranza ai consumatori dopo il fallimento delle offerte ‘biorarie’ proprio per i rincari nelle ore serali da parte delle aziende elettriche”.
“Chiediamo all’esecutivo – prosegue il vice presidente di Legambiente – di avere coraggio nell’aiutare le famiglie e le imprese rispetto ai costi delle bollette, ad esempio premiando con sconti chi riduce i consumi e rendendo finalmente possibile la realizzazione di reti elettriche private per condomini e utenze distribuite e cancellando le tasse che incidono ingiustamente sulla cogenerazione e sulla vendita diretta di energia da rinnovabili”.
Hanno aderito alla manifestazione:
AES (Azione Energia Solare), ANEST (Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica), ANEV (Associazione Nazionale Energia dal Vento), ANTER (Associazione nazionale tutela energie rinnovabili), APER (Associazioni Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), Artenergy, ASCOMAC – COGENA, ASSIEME (Associazione Italiana Energia Mini Eolico), ASSO ENERGIE FUTURE, ASSOLTERM (Associazione Italiana Solare Termico), ASSOSOLARE (Associazione Nazionale dell’industria Solare Fotovoltaica), ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili), CIB (Consorzio Italiano Biogas), COMITATO IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), CPEM (Consorzio dei Produttori di Energia da Minieolico), FEDERPERN ( Federazione Produttori Idroelettrici), FIPER ( Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili), GIGA (Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente), Greenpeace, Ises Italia, ITABIA (Associazione Italiana Biomasse), Kyoto Club, Legambiente, SOS rinnovabili, VAS, Wwf.
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