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Le indicazioni emerse dal “Laboratorio Isonzo”

COMUNICATO STAMPA

Legambiente ha partecipato con grande interesse e solerzia al Laboratorio Isonzo, organizzato dalla Regione e dall’Autorità di bacino di Venezia. E’ sicuramente costruttivo che le Istituzioni abbiano voluto attivare un processo partecipativo capace di raccogliere gli orientamenti e le posizioni della cittadinanza e dei portatori d’interesse sulla gestione del fiume Isonzo. Quello che è emerso a gran voce dalle consultazioni è: niente più dighe sull’Isonzo! Non sarà una diga infatti a risolvere i tanti problemi del fiume, fra cui la questione delle portate d’acqua rilasciate dalla diga slovena di Salcano. Crediamo che una possibile soluzione vada ricercata nella realizzazione di un distretto idrografico internazionale come previsto dalla normativa europea (Direttiva Acque).

Ma molte altre questioni sono emerse durante il laboratorio, quali il problema degli sghiaiamenti e del rischio di esondazione, il mantenimento costante della portata minima per la sopravvivenza di fauna e flora del fiume, e i molteplici usi della risorsa.
Al di là delle diverse questioni, è ferma convinzione di Legambiente che serva una gestione unitaria, globale, dell’Isonzo e non più improntata alla risoluzione emergenziale di singoli problemi locali come fin’ora è sempre avvenuto.
Nonostante la positività dell’esperienza ci sono anche alcune note dolenti come la non partecipazione da parte di tutte le amministrazioni interessate o di quelle che hanno partecipato sporadicamente, come Gorizia. Altra sfiducia deriva del fatto che mentre nel laboratorio si parlava di necessità di tutela ambientale, la Protezione civile e alcuni comuni partecipanti al laboratorio, provvedevano a tagliare in maniera indiscriminata ettari di superfici boschive a ridosso del fiume, per altro in pieno periodo di nidificazione.

Auspichiamo ora che tutte le indicazioni raccolte durante i lavori di ben dieci incontri vengano tenute in considerazione dalle Autorità, e che siano discusse nella riunione della Commissione mista permanente per l’idro-economica che si terrà a giugno e che vedrà le Autorità italiane e slovene confrontarsi sui temi della gestione del fiume e delle sue portate.

Luca Cadez

Responsabile del Territorio

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