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Sulla Bonifica Caffaro

Sulla Bonifica Caffaro

Segue il testo dell’interpellanza:

Atto n. 4-08509

Pubblicato il 24 ottobre 2012, nella seduta n. 819

FERRANTE, DELLA SETA – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico e della salute. –
Premesso che:

nel 2001 la proprietà della Caffaro SpA si è autodenunciata per danno ambientale ai sensi dell’art. 9 del decreto ministeriale n. 471 del 1999, relativo all’area produttiva sita a Torviscosa (Udine), e, successivamente, la gestione dell’azienda è stata affidata ad un Commissario straordinario ai sensi della cosiddetta legge Prodi-bis, di cui al decreto legislativo n. 270 del 1999;

recenti notizie di stampa annunciano che la nuova società Halo Industry SpA Clorosoda, partecipata dal gruppo Bertolini, dal gruppo Bracco e dalla finanziaria regionale Friulia SpA, sia l’acquirente di parte dei terreni oggetto della gestione dell’amministrazione straordinaria, rientranti fra quelli facenti parte del sito inquinato nazionale della laguna di Grado e Marano;

l’area, definita macroarea 7, comprende circa 112.000 metri quadrati con una valutazione complessiva positiva riguardo allo stato di contaminazione e altri 28.000 metri quadrati, l’area arginale del canale Banduzzi, con rifiuti e terreni inquinati in particolare da mercurio;

l’area rientra nel progetto di messa in sicurezza e bonifica dell’area dello stabilimento Caffaro e aree limitrofe a Torviscosa, riguardante circa 2.150.000 metri quadrati, presentato dal Commissario delegato per l’emergenza socio-economico-ambientale della laguna, ed approvato dalla Conferenza dei servizi decisoria del 23 marzo 2010;

quest’area è stata oggetto nel luglio e nel settembre 2011 di una serie di Conferenze dei servizi che hanno approvato l’esclusione della stessa dal perimetro del progetto approvato di messa in sicurezza e bonifica dell’area Caffaro, deliberandone la restituzione agli usi legittimi;

tale restituzione, come prescritto, è subordinata, fra l’altro, all’esecuzione degli interventi di rimozione e smaltimento dei terreni contaminati in discarica (parte in discarica per rifiuti pericolosi, esternamente al sito, e parte in discarica per rifiuti non pericolosi, internamente al sito);

nella Conferenza dei servizi decisoria del 13 settembre 2011 la restituzione dell’area agli usi legittimi era accompagnata dalla conferma, in capo al commissario straordinario ex legge Prodi-bis, ed in via sostitutiva al Commissario delegato per l’emergenza socio-economico-ambientale della laguna, dell’obbligo di bonificare l’area arginale facente parte della macroarea;

il commissario straordinario nel settembre 2011 avrebbe assunto impegni con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare riguardo alle relative azioni di bonifica, alla presentazione, entro 30 giorni dalla restituzione dei lotti agli usi legittimi, di un progetto di bonifica da subito operativo dal costo stimato in 700.000 euro, alla costituzione di un fondo per tale importo ricavato dalla vendita dei lotti e a realizzare l’intervento entro un anno dalla restituzione agli usi legittimi dei lotti stessi,

si chiede di sapere:

se oggetto della vendita sia l’intera superficie della macroarea 7, compresa l’area inquinata arginale del canale Banduzzi e di conseguenza quale sia il prezzo di vendita, posto che non risulta che vi siano state procedure ad evidenza pubblica;

se il progetto di bonifica sia stato presentato ed approvato e se effettivamente i terreni contaminati della macroarea 7 siano stati rimossi e smaltiti in discarica a seconda della loro pericolosità;
se siano state messe in essere attività di vigilanza tali da accertare il rispetto da parte del commissario straordinario delle decisioni delle Conferenze dei servizi, con particolare riguardo alla possibilità di costituire, a seguito della vendita, il fondo per la bonifica;

quale sia al momento, stante la soppressione della struttura del Commissario delegato per l’emergenza nella laguna, l’autorità competente ad esercitare le funzioni sostitutive in caso di inadempienze del commissario straordinario per la Caffaro.