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Le energie rinnovabili e il patrimonio forestale dell’Alto Friuli nell’ottica energetica europea

boscoConvegno organizzato dalla Casa per l’Europa di Gemona in collaborazione con:

Comune di Bordano – Legambiente Circolo della Pedemontana Gemonese – ANFOR FVG

con il contributo della Regione FVG

sabato 15 dicembre ore 10.00 – Sala Consiliare del Comune di Bordano

Programma

Una crisi come quella attuale è un buon momento per farsi un esame di coscienza. Quanto contano per noi il modello europeo e le sue conquiste e cosa siamo disposti a fare per difenderlo? E’ questo un interrogativo davvero interessante. Ma siccome già gli antichi Latini dicevano “Primum vivere, deinde philosophari” (che, tradotto liberamente, suona pressapoco così: “ In primo luogo bisogna vivere, poi fare filosofia”), è davvero apprezzabile l’intendimento della Casa per l’Europa di Gemona di organizzare entro l’anno un convegno (assieme naturalmente ad altri qualificati parters) su “Le energie rinnovabili ed il patrimonio forestale dell’Alto Friuli nell’ottica energetica europea”. Ora, in considerazione del fatto che il 2012 è stato proclamato “Anno Internazionale delle Energie rinnovabili” ma che, soprattutto, il presidente della commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha spiegato che «le rinnovabili nel prossimo decennio si dovranno trasformare da fonti energetiche alternative a fonti primarie», il sodalizio gemonese si è posto giustamente la domanda se l’impiego di alcune delle nostre risorse naturali da tempo sottoutilizzate (come, per esempio, il bosco) possa non solo essere vista in chiave ambientalista (lotta contro le emissioni di gas serra, contro l’inquinamento, ecc.), ma possa dare anche una risposta concreta alla nostra economia (occupazione, riduzione della dipendenza energetica, ecc.), da tempo boccheggiante.

Vanno dunque tenuti ben presenti gli studi dei ricercatori dell’Ipcc (Intergovernamental panel on climate change) che sottolineano anche che la crescente penetrazione delle energie rinnovabili potrebbe portare a riduzioni di gas serra cumulativo pari a 220-560 miliardi di tonnellate di CO2 tra il 2010 e il 2050, ma pure il fatto che la Commissione europea ha ribadito il proprio impegno a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili, mediante alcune direttive (sull’elettricità verde, sull’efficienza energetica degli edifici, sui biocarburanti, sull’efficienza dei servizi energetici, ecc) e la fissazione di obiettivi di sviluppo su orizzonti diversi e un programma di azioni.

E dobbiamo infine considerare che il 2011 verrà ricordato come l’anno del disastro di Fukushima, del no al nucleare sancito dal referendum italiano e delle rivolte arabe in Nord Africa, eventi che hanno segnato una svolta energetica di vasta portata, con il blocco del nucleare e l’impennata del barile, sempre più volatile.

Silvio Moro – Presidente della Casa per l’Europa

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