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Energia: le alternative al progetto del nuovo gruppo a carbone di A2A

Incontro a MonfalconeLegambiente: “Invece di una nuova centrale a carbone, A2A faccia diventare Monfalcone un polo di eccellenza sulle rinnovabili.Chiediamo a Comune, Provincia e Regione di esprimersi sulla nostra proposta e di convocare anche l’azienda a discuterne nel merito”

Una nuova fabbrica per produrre tecnologia innovativa per la filiera sulle rinnovabili, un parco fotovoltaico sulle aree liberate dalla dismissione della centrale e una piccola centrale a gas ad alta efficienza per la produzione di elettricità e di calore a servizio delle aree circostanti. Questa è in estrema sintesi la proposta alternativa di Legambiente al progetto di A2A di un nuovo gruppo a carbone, di cui si è parlato mercoledì sera in un convegno organizzato dall’associazione ambientalista a cui hanno partecipato oltre a Michele Tonzar, segretario di Legambiente Friuli Venezia Giulia, e Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente, anche Valerio Rossi Albertini, fisico del Cnr di Roma, e Francesco Colelli, ingegnere del gruppo Angelantoni, azienda umbra leader nel mondo nel settore del solare termodinamico.

 Sui rischi ambientali e sanitari legati all’uso del carbone si è soffermato lungamente Valerio Rossi Albertini nel suo intervento. L’esperto di energia del Cnr ha anche ricordato come oggi lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza siano alla base della rivoluzione energetica in atto anche nel nostro Paese che permette oggi di produrre quasi un terzo dell’elettricità totale prodotta dalle fonti pulite.

L’intervento di Francesco Colelli della società Angelantoni è entrato invece nei dettagli di quella che è la parte più innovativa della proposta di Legambiente, e cioè dell’impianto che l’azienda Angelantoni ha realizzato a Massa Martana in provincia di Perugia per produrre i tubi a sali fusi per le centrali a solare termodinamico, brevettate dall’Enea durante la presidenza di Carlo Rubbia, e in costruzione in diverse paesi del mondo (il primo impianto su scala industriale al mondo è stato realizzato in Sicilia a Priolo).

Un esempio da seguire anche nel polo energetico di Monfalcone, secondo quanto detto nell’introduzione di Michele Tonzar e nelle conclusioni di Stefano Ciafani, in sostituzione del progetto del nuovo gruppo a carbone per rispondere in modo duraturo e innovativo alle legittime preoccupazioni dei lavoratori e dei cittadini sui temi dell’occupazione, degli impatti sull’ambiente e sulla salute.

Legambiente chiede a Comune, Provincia e Regione di esplicitare una valutazione della sua proposta alternativa rispetto a quella di A2A e di convocare anche l’azienda a discuterne nel merito

Legambiente FVG

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