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Decreto “Terra dei fuochi”: i residui vegetali vanno recuperati non bruciati

la posizione ambientalista in merito alla querelle nata dall’applicazione regionale del cosiddetto Decreto “Terra dei fuochi” i residui vegetali vanno recuperati e non bruciati!

COMUNICATO STAMPA    Udine, 27 marzo 2014 

In merito alla querelle nata dall’applicazione regionale del cosiddetto Decreto “Terra dei fuochi” (riguardante anche l’abbruciamento di residui vegetali), le tre associazioni ambientaliste di cui alla firma, tengono a precisare che nella maggioranza dei Regolamenti Comunali di Polizia Rurale (materia comunque da regolarizzare e omogeneizzare a livello regionale) è fatto divieto di accendere fuochi nei fondi con esclusione di quelli mirati a fini fitosanitari e autorizzati dagli Enti Regionali competenti.

Anche alla luce delle conclusioni dell’ARPA FVG, che addebitano la maggior concausa dell’inquinamento da particolato alla combustione (domestica) della legna, si reputa opportuno non destinare ad abbruciamento le ramaglie e i resti di lavorazione, specie se trattati con pesticidi.
Si auspica infatti che nell’ambito territoriale del Comune o di più Comuni possa venire implementata la raccolta dei residui vegetali residuanti dalla lavorazione agricola e forestale, laddove non venissero utilizzati in un sistema integrato aziendale o pluriaziendale (compost / biogas) per finalizzarla ad un uso più remunerativo, più efficace e più salubre della semplice combustione all’aperto.
Si rammenta che per i rami di frutteti e/o vitigni, trattati con sostanze tossiche o nocive, esistono sistemi di riduzione dei volumi quale lo sminuzzamento delle ramaglie potate (trinciatura), che gli agricoltori conoscono bene e con cui le ramaglie vengono lasciate sul campo ed eventualmente interrate con l’aratura.
All’alba del terzo millennio crediamo inoltre che alcune consuetudini come i falò epifanici (oggi oltretutto costituiti spesso da enormi masse vegetali che hanno molto poco di tradizionale e di pulizia dei campi) abbiano ampiamente dimostrato la loro pericolosità per l’ambiente e la salute della cittadinanza tanto da avere innescato importanti diatribe che non hanno minimamente ridotto l’evidente impatto ambientale.

ISDE FVG – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Legambiente FVG
WWF FVG
AIAB