Bocciato l’elettrodotto Wurmach-Somplago: un commento alla sentenza austriaca
Comunicato Stampa
Tolmezzo, 4 settembre 2014
Im Namen der Republik!
Dopo la bocciatura dell’Elettrodotto da parte delle autorità austriache
“Im Namen der Republik” – così iniziano le oltre cinquanta pagine con cui il 2 settembre il Tribunale Amministrativo Federale Austriaco ha emesso e motivato il proprio giudizio sfavorevole sul progettato Elettrodotto tra Würmlach e Somplago, considerandolo non compatibile con la tutela dell’ambiente e del paesaggio.
Quello che ad alcuni sembrerà un fatto sorprendente e che, con tutta probabilità, metterà la parola fine alla possibilità di realizzare questa devastante opera, è in realtà il frutto di una corretta valutazione delle norme e dei dati oggettivi in campo.
A sorprendere, semmai, dovrebbe essere il giudizio di compatibilità espresso dalle autorità italiane e contenuto nel Decreto del Ministro dell’Ambiente pubblicato il 26 luglio scorso, nonostante nella procedura di VIA italiana non sia mai stata presentata dalla ditta proponente una documentazione fotografica adeguata a valutare le conseguenze sul paesaggio della lunga serie di alti tralicci previsti.
A sorprendere, ancora, dovrebbero essere i misteriosi motivi per cui un’opera, non contenuta in alcuno strumento di pianificazione regionale e statale, sia stata improvvisamente inserita nell’elenco delle infrastrutture di interesse comunitario e una dichiarata linea “commerciale” promossa da imprenditori privati sia stata considerata meritevole di finanziamento pubblico.
Nelle ultime settimane un discorso che sembrava definitivamente chiuso dopo le due grandi manifestazioni del novembre 2010 a Paluzza e del gennaio 2011 a Tolmezzo e ancor di più dopo la sconfitta alle elezioni regionali del Presidente Tondo (responsabile di aver dichiarato l’Elettrodotto“un’opera di interesse strategico” per il Friuli Venezia Giulia), sembrava di nuovo riaperto. Oggi la sentenza di un’autorità austriaca fa tirare un respiro di sollievo alla Carnia e ridà piena ragione alle migliaia di cittadini che si sono mobilitati e impegnati, sulla base di innumerevoli e fondati motivi.
Per la Segreteria regionale di Legambiente FVG
Marco Lepre, presidente del Circolo Legambiente della Carnia