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L’assessore alla caccia vota contro il Ministero e i propri uffici

CacciaCOMUNICATO STAMPA CONGIUNTO: L’ASSESSORE ALLA CACCIA PANONTIN VOTA CONTRO IL MINISTERO DELL’AMBIENTE ED I PROPRI UFFICI

LIPU FVG, LAC, FVG, LEGAMBIENTE FVG, WWF FVG E LAV FVG

L’Assessore alla caccia Panontin sceglie di stare dalla parte del peggior mondo venatorio, contro il mondo scientifico e della ricerca, il Ministro dell’Ambiente ed i propri uffici e in antitesi con l’interesse pubblico.

L’8 gennaio 2015, il Comitato Faunistico Regionale, presieduto dall’ Ass. Panontin si è espresso contro la chiusura anticipata della caccia a tre specie di uccelli migratori: la beccaccia, la cesena ed il tordo bottaccio. La richiesta di anticipazione era stata avanzata lo scorso dicembre dal Ministero dell’Ambiente, al fine di evitare l’ennesima procedura di infrazione comunitaria contro l’Italia.

Già nel 2001 la Commissione Europea aveva adottato un documento tecnico, elaborato con il contributo delle istituzioni scientifiche degli Stati membri e degli esperti tra ambientalisti e cacciatori europei, per determinare quali fossero i periodi di caccia compatibili con la conservazione delle specie migratrici: http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/wildbirds/hunting/key_concepts_en.htm

Uno dei principi base era ed è – ovviamente – quello di evitare di intaccare le popolazioni nel periodo riproduttivo. Ma in Italia – paese che detiene da anni il triste primato di infrazioni in materia ambientale ( sono attualmente 16) – molte regioni non si sono adeguate.

Tra queste primeggia il Friuli Venezia Giulia, dove addirittura è possibile cacciare cesena e beccaccia sui terreni coperti dalla neve ( pratica vietata e pesantemente sanzionata nel resto d’Italia, perché colpisce gli animali in un momento di gravissima difficoltà ).

Per la beccaccia il documento della Commissione Europea impone la chiusura entro la prima decade di gennaio. L’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale , organismo tecnico scientifico previsto dalla Legge come riferimento per la redazione dei calendari venatori ) considera idonea per la conservazione e la razionale gestione della specie la chiusura della caccia al 31 dicembre.

Sulla stessa linea si era espresso l’Ufficio Studi Faunistici della Regione nel proprio parere. Anche i due rappresentanti delle Università di Udine e Trieste in seno al comitato ed il dirigente del servizio caccia regionale avevano confermato l’esigenza di anticipare la chiusura delle specie migratrici.

Di diverso avviso l’assessore Panontin, presidente del Comitato, che ha deciso di votare con i cacciatori. Risultato della votazione: sei favorevoli e sei contrari ( l’Ispra, il rappresentante dell’Università di Udine, il rappresentante dell’università di Trieste, i due rappresentanti delle associazioni ambientaliste, il dirigente del servizio caccia ). Ma in caso di parità, il voto del presidente vale il doppio (sic!).

Assume dunque ancora maggiore gravità la posizione dell’assessore Panontin , che ha deciso scientemente di ignorare non solo le norme comunitarie, ma anche i due principi cardine della normativa nazionale: quelli che all’articolo 1 della legge quadro prevedono che “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale” e che “l’esercizio dell’attività venatoria è consentito purchè non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica”.