L’Isonzo non è un parco divertimenti!
Comunicato stampa – Gorizia, 30 marzo 2015
Negli ultimi due mesi sono state ben tre le grandi manifestazioni motoristiche autorizzate che hanno percorso molte aree della provincia ma soprattutto le golene dell’Isonzo; con centinaia di veicoli 4×4 (528 nel raduno 4×4 di gennaio!) e decine moto da cross!
Ambiente 2000, Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann e Legambiente dichiarano tutta la propria contrarierà a queste pratiche nelle aree più delicate dal punto di vista ambientale
come le golene dell’Isonzo che sono (sarebbero!) ricche di vita selvatica, elementi di connessione ecologica, e che oggi sono invece ridotte ad un parco divertimenti per manifestazioni oltre che discarica.
Siamo in primavera periodo delicato per la fauna, e il passaggio di questi mezzi provoca diversi impatti. Pensiamo al rumore generato da una moto da cross, sono almeno 100 dB (decibel) contro i 20 di un bosco. Per non parlare degli stravolgimenti del suolo, all’apertura di nuovi sentieri, la distruzione della vegetazione. Ci sono sentieri forestali censiti ufficialmente diventati nel tempo completamente impercorribili. Chi paga per tutto ciò?
Negli anni si sono verificati anche casi di veicoli a motore in acqua, proprio nelle zone dove si riproduce la trota marmorata (specie tutelata a livello europeo) oggetto di piani di ripopolamento pagati con soldi pubblici. Chi controlla?
Gli ambientalisti confidavano in un regolamento sugli usi motoristici del territorio più severo di quello approvato da poco da parte della Provincia. Esso infatti limita soltanto le manifestazioni motoristiche al periodo aprile-novembre ma non individua aree escluse a priori dagli eventi.
Inoltre il problema è esteso anche al resto dell’anno, dove queste aree, così come il Collio è percorso continuativamente da mezzi motorizzati nonostante i divieti. I controlli sono inesistenti.
Ricordiamo in particolare che tutte le golene e sponde del fiume sono Area di Rilevante Interesse Ambientale (ARIA) ai sensi della Legge regionale sulle aree protette ed è vietata la circolazione di mezzi a motore.
Si sta parlando di un sito UNESCO per l’Isonzo, di fiume da ricordare in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande guerra, di fiume Sacro alla Patria, e invece che cosa abbiamo? Devastazione ambientale! Chiediamoci se è questo l’Isonzo che vogliamo!
In questa pesante situazione di degrado dove le varie Istituzioni, dalla Regione fino ai Comuni, latitano le nostre Associazioni si stanno attivando con strumenti operativi, legali ma anche di sorveglianza.
Chiunque pensi di voler dare un contributo ci può contattare.
Ambiente 2000 / Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann / Legambiente Gorizia / Legambiente Monfalcone