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Per la tutela della Riserva Naturale Regionale Falesie di Duino

Riserva falesie duino

7 marzo 2016

Con una nota inviata al Comune di Duino Aurisina – Občina Devin Nabrežina, all’Assessore regionale alle infrastrutture e territorio Mariagrazia Santoro, al Direttore regionale del Servizio del paesaggio e biodiversità Chiara Bertolini, e, per conoscenza, al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare e alla  Direzione Generale Protezione della Natura e del Mare, nonchè alla Commissione Europea – Dg Ambiente/- Direzione A – Affari giuridici e politica di coesione, le associazioni Legambiente FVG, WWF, LAC, LAV e LIPU hanno inviato una richiesta di revoca urgente della disposizione prot. 4032 dd. 18 febbraio 2016 emessa dall’Organo gestore (Comune di Duino), relativa alla Riserva Naturale Regionale Falesie di Duino.

Sono trascorsi ormai 20 anni da quando, con Legge Regionale n. 42/96, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha tentato di allinearsi alla norma quadro nazionale sulle aree protette ( L. 394/91) e agli standard minimi di tutela del territorio che la stessa proponeva ( 10% del territorio da designare quale area protetta ). L’obbiettivo percentuale nella nostra regione non è stato raggiunto, e alcune aree protette sono di fatto state istituite solo sulla carta. E’ il caso del Carso, dove nelle Riserve del Monte Lanaro e Monte Orsario vige unicamente il divieto di
esercizio dell’attività venatoria e la situazione complessiva è paradossalmente peggiorata di molto dall’istituzione delle aree protette. Nuove piste forestali, transito incontrollato di veicoli, chilometri di recinzioni destinati ad ospitare cavalli hanno letteralmente devastato le aree, facendole scadere gravemente dal punto di vista delle presenze di fauna selvatica.
Anche la nota vicenda relativa ai lavori eseguiti dalla Protezione Civile nell’alveo del Torrente Rosandra dimostrano – al di là degli esiti del processo e della procedura “pilot” preliminare all’infrazione comunitaria – che c’è un notevole problema di gestione.
Per questo va lodata l’intenzione esplicitata da parte della Giunta Regionale di riformare il sistema di “governance” delle Riserve Naturali regionali.
Nell’unico caso in cui una riserva carsica ha concluso l’iter per iniziare la gestione attiva – approvazione del piano di gestione e del regolamento – , assistiamo in questi giorni a maldestri tentativi da parte dell’Organo Gestore di smantellare i pochi capisaldi fissati dai due strumenti giuridici. 

L’emanazione della disposizione prot. 4032 dd. 18 febbraio ( all. 1) da parte del Comune di Duino Aurisina – organo gestore della Riserva Naturale Regionale delle Falesie di Duino – si pone infatti in netto contrasto sia con il Piano di Conservazione e Sviluppo , sia con il Regolamento dell’area protetta. Trattandosi di area ricadente interamente all’interno di una ZSC e ZPS , tali incoerenze presentano anche profili di conflitto con quanto previsto dall’art. 6 della Dir. 92/43/CEE e art. 5 D.P.R. n. 357/97.

Con la citata disposizione, l’organo gestore ha di fatto liberalizzato l’attività di arrampicata sportiva sulla porzione di falesia individuata nell’allegata cartografia, rilevando “che non sussistono segnalazioni di nidificazione di avifauna nell’area indicata con retino puntinato nell’allegato cartografico, né sussistono situazioni tali per cui la pratica dell’arrampicata possa recare disturbo alla fauna o danneggiare la flora e gli habitat dell’area;”. 

L’assenza di nidificazioni in atto il 28 febbraio è ovviamente un dato scontato, poiché anche le elementari nozioni di biologia insegnano che la nidificazione delle varie specie target dell’area – tranne il corvo imperiale / Corvus corax ) – nidificano a partire da marzo. Ma le medesime nozioni ci dicono anche che la scelta del luogo di nidificazione avviene nel periodo precedente e viene effettuata dagli animali in base all’assenza di disturbo e di attività che possano essere percepite come un pericolo per il successo riproduttivo.

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