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Assemblea dei soci del Circolo di Monfalcone

Assemblea annuale Circolo MonfalconeIl circolo Legambiente “Ignazio Zanutto” invita a partecipare alla

ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI ISCRITTI – LUNEDI’ 4 APRILE 2016
SALA COMITATO PROVINCIALE ANPI, VIA VALENTINIS, 84 – MONFALCONE
Prima convocazione ore 12, SECONDA CONVOCAZIONE ORE 18.00

(considerato che in prima convocazione difficilmente sarà raggiunto il numero legale, invitiamo i soci ad essere presenti alla seconda convocazione)

 

{tab=ORDINE DEL GIORNO}

1. Relazione sull’attività del 2014 e presentazione del programma per il 2015
2. Illustrazione ed approvazione del Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015
3. Elezione del Direttivo
4. Varie ed eventuali

La serata proseguirà, a cena alle ore 20.30, alla locanda del “Ficchio” a Ronchi d.L., dove potremo continuare a chiacchierare (necessaria la prenotazione al numero3283648063)

Chi non può partecipare all’assemblea, può effettuare o rinnovare l’iscrizione con un bonifico bancario sul conto n° 00319765 della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano, intestato a: Legambiente, circolo culturale “Green Gang” codice IBAN IT 95 C 08877 64610 000 000 319 765

Scegli la tua tessera

SOCIO JUNIOR fino a 14 anni (nati dal 2002 in poi) – riceve “Jey” tramite mail – 12 €
SOCIO GIOVANE da 15 a 28 anni (nati dal 1988 al 2001) – 15€
SOCIO ORDINARIO – con abbonamento a “La Nuova Ecologia”- 30 €
SOCIO ORDINARIO – senza abbonamento a “La nuova Ecologia” – 20 €
SOCIO SCUOLA E FORMAZIONE – con abbonamento a “La Nuova Ecologia” e newsletter elettronica “Formazione Ambiente”- 30 €
SOCIO SCUOLA E FORMAZIONE – senza abbonamento a “La nuova Ecologia” – 20 €
SOCIO SOSTENITORE – riceve “La Nuova Ecologia” e il volume “Ambiente Italia” – 80 €
SOCIO SOSTENITORE – senza abbonamento a “La nuova Ecologia” – 70 €
TESSERA COLLETTIVA – con abbonamento a “La Nuova Ecologia” – 50 €
TESSERA COLLETTIVA – senza abbonamento a “La nuova Ecologia” – 40 €

{tab=ORGANISMI ELETTI}

Organismi eletti dall’Assemblea del 4 aprile 2016:

presidente Michele Tonzar

segretario Valentina Tortul

tesoriere Samantha  Saffer

consiglieri gli altri membri del Direttivo: Mauro Bertossi. Stefano Sponza, Marco Bearzi, Sara Innominato

{tab=RELAZIONE ATTIVITÀ 2015 E 2016}

Relazione del Presidente del Circolo, MIchele Tonzar – 4 aprile 2016

<<Il periodo storico che stiamo vivendo, oltre che, per molti versi drammatico, è anche abbastanza paradossale. Assistiamo allibiti e impotenti al collasso dell’Europa di fronte a situazioni che fa fatica o non riesce a governare, vedi l’assenza di ruolo nelle numerose crisi belliche in paesi che si affacciano sulla nostra porta di casa come la Libia, o l’emergenza profughi, vergognosamente abbandonati al loro destino, e l’assoluta vulnerabilità di fronte ai fatti di terrorismo. Tutti questi fatti stanno, neanche tanto lentamente, resuscitando fantasmi del passato che ingenuamente credevamo scomparsi per sempre. I movimenti xenofobi e i partiti neonazisti stanno facendo proseliti nelle schiere di giovani e meno giovani che hanno perduto ogni riferimento per valori come uguaglianza e solidarietà. Le nostre comunità rischiano di essere travolte da politiche fondate sull’egoismo e sull’esclusione sociale, le quali possono portare a scenari drammatici e violenti anche in piena Europa. Cosa c’entra questo con l’Ambiente e con Legambiente? A mio modo di vedere c’entra eccome! Nonostante alcuni segnali incoraggianti, ad esempio il parziale successo della Conferenza di Parigi, l’affermarsi di esperienze virtuose in campo energetico e la pur faticosa applicazione di tecnologie pulite nei settori produttivi, il rischio che la questione ambientale passi in coda alle preoccupazione di chi ci governa è tutt’altro che remota. E siccome siamo consapevoli che i problemi ambientali sono un tutt’uno con questioni che riguardano le ipotesi di futuro per tutti noi (basti pensare alle implicazioni che ha il cambiamento del Clima), non possiamo che preoccuparcene seriamente e contribuire a invertire questa pericolosa deriva.

Il nostro Paese e la Regione dove abitiamo non sono immuni da tutto questo. La politica ambientale dell’Italia è, a dir poco, imbarazzante: un ministro dell’Ambiente inadeguato, una ministra delle infrastrutture indagata proprio sulle concessioni petrolifere in Basilicata, il capo di un Governo che si distingue per ostacolare le rinnovabili e il principale partito di centrosinistra che invita all’astensione sul referendum contro le trivelle del 17 aprile. E’ un segno dei tempi, l’Ambiente come belletto e buono per i bei discorsi, poi però “parliamo di cose serie”.

Un po’ diverso, secondo me, il ragionamento da fare per la nostra Regione: accanto ad alcune scelte e alcuni interventi condivisibili (OGM, interventi sulla mobilità – Alta velocità ferroviaria e treni pendolari, avvio e completamento di alcuni piani di settore – PRTA, nonostante la grave abrogazione del comma che vieta il rilascio di concessioni idroelettriche nei piccoli bacini montani, l’approvazione del PER e l’avvio del Piano paesaggistico…), con il passare del tempo l’operato della Giunta Regionale è sempre più condizionato dal Serracchiani pensiero, in perfetta analogia con il capo del Governo. La condivisione del pensiero del premier di sostenere l’astensione al referendum (dopo che in passato era stata a manifestare a Monopoli contro le trivellazioni, sic…) e l’incontro in solitaria con i vertici di A2A in una fase delicata per il futuro della centrale a carbone, sembra far capire che l’omologazione secondo la quale “Ambiente va bene, ma ora parliamo di cose serie” stia coinvolgendo anche il governo regionale.

Sul piano territoriale, cioè sulla nostra area di intervento, continuiamo ad assistere a scenari piuttosto consueti, senza grandi slanci e idee che possano far supporre una svolta “Green”. Con l’eccezione delle iniziative ambientali della Provincia e, solo negli ultimo anno e solo per quanto riguarda la mobilità, del Comune di Monfalcone e di Turriaco, il resto dei Comuni ha fatto ben poco per distinguersi nelle politiche per l’Ambiente: non una moratoria secca sul consumo di suolo (vedi il rinato centro commerciale di San Canzian d’Isonzo), né una strategia sull’efficienza energetica e sull’installazione di FER, né un piano per collegare con percorsi ciclabili sicuri le comunità. Insomma, calma piatta.

Dentro questa poco entusiasmante cornice, ci si mettono poi un paio di punti caldi, la centrale a carbone e il rigassificatore Smart Gas che, da soli, stanno occupando la scena in modo costante. Il 13 aprile c’è stata un’ulteriore iniziativa pubblica sul carbone, con la partecipazione del noto climatologo Filippo Giorgi e del Direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani, per tentare di far capire che la necessità di chiudere con il carbone e riconvertire l’area è una questione politica e lo si deve fare per coerenza con gli impegni presi alla Conferenza di Parigi e con il PER.

Sull’altro versante c’è stato un grande lavoro coordinato che ci ha permesso di elaborare un documento con le osservazioni al progetto Smart Gas e abbiamo avuto la soddisfazione di leggere parecchi di questi passaggi anche sul documento predisposto dagli uffici regionali.

Legambiente ha saputo affrontare queste e altre problematiche studiando a fondo ogni caratteristica, intervenendo sempre in modo scientifico grazie alla competenza messa a disposizione dai nostri esperti nazionali e locali. Nel panorama dell’ambientalismo monfalconese Legambiente è rimasta l’unica associazione a diffusione nazionale ancora presente. Con alcune altre organizzazioni o comitati locali che si richiamano all’ambientalismo non sempre o, per meglio dire, raramente, riusciamo a collaborare, a causa delle notevoli divergenze di approccio ai problemi. E’ positivo però, che di recente si sia avviata una proficua collaborazione con il comitato “No carbone isontino” e con l’associazione “Rione Enel” e che il confronto con i rappresentanti dei rioni di Monfalcone sul tema centrale a carbone, sia stata occasione di un’apertura di dialogo che va perseguita e sostenuta.

Oltre alle vertenze, il circolo, in collaborazione o per conto del regionale, ha sostenuto due impegnativi progetti: il progetto “Zone umide”, in Valle Cavanata, con l’appendice “Campo scuola Laguna” che vengono riproposti quest’anno in riserva “Foce Isonzo” e il progetto “Colours” con il Comune di Gradisca, che ha l’obiettivo di promuovere l’integrazione dei richiedenti asilo ospiti del C.A.R.A. Proprio questa è una delle caratteristiche, secondo me, più preziose di Legambiente: avere orizzonti larghi, per comprendere che la questione sociale e la questione ambientale sono due facce della stessa medaglia e pertanto indivisibili.

Un’altra attività significativa per i riflessi che ha avuto e continua ad avere per la nostra comunità è stata l’iniziativa sull’amianto, in collaborazione con l’AEA a fine aprile. Successivamente siamo stati invitati a partecipare al “tavolo amianto” istituito da Comune di Monfalcone.

Molte le iniziative di denuncia e di proposta relative alla gestione del verde: dal piano del verde del Comune di Monfalcone a denunce di abbattimenti ingiustificati (stazione ferroviaria Fogliano Redipuglia, Riserva Foce Isonzo, San Canzian …).

Alcuni soci fanno parte del gruppo di lavoro “Salviamo l’Isonzo” che, con altre associazioni si ripropone di salvaguardare la naturalità del fiume da interventi inopportuni e sconsiderati.

Sulla problematica dei rifiuti abbiamo organizzato più incontri pubblici, in particolare a Staranzano, per sensibilizzare sulla riduzione e sul corretto modo di selezionare i rifiuti. Possiamo considerare la campagna PIM all’interno di questo argomento: sono stati coinvolti una quindicina di Comuni e, alla consueta iniziativa sui Lidi monfalconesi, hanno partecipato più di duecento ragazzi delle scuole.

Abbiamo affrontato anche il problema “Acqua bene comune”: 19 dicembre all’ISIS Pertini, è stato realizzato un incontro dedicata alle scuole superiori del monfalconese.

Abbiamo infine animato la campagna referendaria contro le trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi in mare. Abbiamo promosso il Comitato per il Sì, ben consapevoli che, come anche sul Nucleare, Legambiente ha un ruolo determinare nel “tirare la carretta”, come si dice. Si sono realizzate una serie di iniziative, tra volantinaggi, incontri pubblici e flash mob per tentare di raggiungere il quorum.

Negli ultimi anni c’è stata, come si accennava, una collaborazione molto stretta con il regionale e parecchie attività sono state realizzate concertandone gli sviluppi; è importante che su questa strada si continui anche in futuro con la nuova segreteria eletta al Congresso di novembre.

Rimangono le difficoltà di sempre: sproporzionate richieste di intervento rispetto alle risorse umane disponibili, enorme fatica a interessare un mondo giovanile che sembra refrattario, con le dovute eccezioni, ad assumersi responsabilità rispetto al proprio futuro. E poi, soprattutto per quanto riguarda il regionale, un problema economico che non si riesce a risolvere: questo significa precarietà nel fornire e nel ricevere supporto e servizi, coordinamento più efficace, continuativo e tempestivo, programmazione e ampliamento delle possibilità di intervenire a tutti i livelli della nostra Regione.

Abbiamo da poco programmato, come consuetudine, l’agenda dell’attività per l’anno in corso: immagino che, come sempre, riusciremo a fare anche di più di quanto previsto, pur con le difficoltà che sono state accennate. Affronteremo tutte queste problematiche e i relativi impegni perché crediamo che il nostro contributo possa servire, in prospettiva, a conservare e migliorare le caratteristiche ambientali del territorio intorno a noi, a costruire comunità più consapevoli e attente all’effetto dei loro comportamenti, perché non sopportiamo l’indifferenza e immaginiamo che la nostra testimonianza attiva possa riuscire a contaminare chi ci guarda con scetticismo.>>

 

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