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Acqua pubblica: che fine ha fatto?

Acqua pubblica: che fine ha fatto?Il Comitato consultivo degli utenti (Lega Consumatori, Federconsumatori, Italia Nostra, Bioest, LEGAMBIENTE, Impronta Muggia, OO.SS. HERA) della CATO (Consulta d’Ambito per il Servizio Idrico Integrato Orientale Triestino) organizza con Legambiente Trieste un incontro dedicato a chi ha votato sì ai referendum sull’acqua

Acqua pubblica: che fine ha fatto?

11 aprile 2016 alle 17.00, presso l’Auditorium del Museo Revoltella in via Diaz 27 a Trieste

Presenta Lino SANTORO (Consulta degli Utenti)
Modera Simonetta LORIGLIOLA (direttrice di Konrad naturalmente liberi, mensile d’informazione critica)

Relazioni di
Maurizio MONTALTO Presidente di ABC (Acqua Bene Comune) Napoli Azienda Speciale
Giulia MILO docente di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Trieste
Fabio CELLA direttore della CATO (Consulta d’Ambito per il Servizio Idrico)

Sono invitati pubblici amministratori, politici e, soprattutto, i cittadini.

Oltre 27 milioni d’italiani hanno votato sì ai due referendum promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua nel 2011. Nel 2007 in 400 mila avevano firmato per la presentazione della legge d’iniziativa popolare. Vari attacchi al referendum sono stati messi in atto dai governi che si sono succeduti per annullare la volontà dei cittadini. Ma ancora nel 2012 la Corte Costituzionale aveva ribadito la necessità di procedere sui servizi pubblici locali tenendo conto dell’esito referendario. L’Autorità dell’Energia Elettrica del Gas e dei Servizi Idrici (2012 governo Monti) ha sostituito la remunerazione del capitale investito con la voce oneri finanziari. Il 20 marzo 2014 l’intergruppo parlamentare (200 deputati) Acqua Bene Comune depositava presso la Camera il testo aggiornato per rispondere all’urgenza di un quadro legislativo unitario e per dare finalmente attuazione agli esiti dei referendum. Il testo è stato riesumato il 4 giugno 2015 ed è stato in discussione nella commissione ambiente della Camera ma gli emendamenti della maggioranza hanno snaturato i contenuti della legge.
Invece in tutto il mondo la negativa esperienza della privatizzazione, che genera solo profitti per le multinazionali dei servizi, bollette più care e non migliora la gestione delle reti, viene sostituita con il ritorno alla gestione pubblica (vedi l’e-book L’acqua pubblica è il futuro).
L’attuale e la prossima amministrazione triestina come intendono comportarsi?

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