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Una bella, grossa, gatta da pelare

Una bella, grossa, gatta da pelare - Elettrodotto Ud ovest-RedipugliaComunicato stampa, 20 aprile 2016

Una bella, grossa, gatta da pelare.

Il punto di vista di Legambiente FVG in merito al nuovo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sull’elettrodotto “SE Udine Ovest – SE Redipuglia”, proposto da Terna S.p.a

L’Azienda punta al “condono” dell’opera già realizzata all’80%, avviata e poi bloccata dal Consiglio di Stato

Legambiente del FVG ritiene che il nuovo Studio d’Impatto Ambientale (SIA) proposto da Terna SpA sia un tentativo di arrivare a un “sostanziale condonodel già eseguito, recependo le raccomandazioni previste dalla precedente procedura di VIA, in modo da concludere al più presto e senza ulteriori scossoni l’opera già realizzata per circa l’80 %. Ma questa operazione non incontra il favore dell’Associazione, che ribadisce le carenze già riscontrate nel precedente Studio e ne mette in evidenza le contraddizioni con il quadro strategico del trasporto di energia elettrica oggi esistente.

A tutti è nota la situazione dell’opera, avviata senza attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato e bloccata dallo stesso per due questioni principali: le modalità di attraversamento di aree ambientalmente tutelate e la carenza di motivazione in merito alla esclusione dell’alternativa di interramento dei cavi della linea elettrica.

Legambiente FVG ritiene che per la nuova procedura di VIA possano esserci due sole alternative in piena sostanziale rispondenza alle leggi che governano tale procedura:

  1. considerare l’attuale procedura di VIA come una sostituzione di quella precedente e, quindi, rispondere ora per allora alle manchevolezze e incongruenze sollevate dal Consiglio di Stato in relazione al SIA del 2008. In questo caso, se le integrazioni portate da Terna SpA vengono ritenute sufficienti e adeguate l’opera si completa, pur magari con ulteriori prescrizioni; oppure, in caso di permanente carenza di motivazioni, viene negato un parere positivo di VIA, l’opera quindi non viene autorizzata e si pone l’obbligo di demolizione di quanto finora realizzato.

  2. effettuare una procedura di VIA completa dell’opera proposta senza sconti palesi od occulti motivati dalla sua parziale realizzazione, e valutare “oggi” le caratteristiche dell’opera stessa e le eventuali alternative con riferimento alle conoscenze ambientali e tecnologiche attuali, e in particolare al quadro programmatico del 2015/2016 palesemente differente da quello del 2008.

Legambiente FVG ritiene che logicamente e anche giuridicamente la strada da percorrere sia la seconda.

Per quanto riguarda la VIA del 2008 Legambiente FVG evidenziò come le alternative allora presentate da Terna fossero del tutto insufficienti; sia per la carenza di valutazioni sulle caratteristiche di un possibile interramento, sia perché già allora non venne considerata l’opzione ZERO, ovvero la possibilità di dare soluzioni diverse e integrate all’esistente assetto delle reti e alla loro funzione: (1) garantire stabilità alla fornitura del sistema di utenze regionali e (2) sostenere le crescenti, o supposte tali, importazioni di energia dalla Slovenia e, attraverso essa, da altri paesi dell’est Europeo.

Tali carenze si ripresentano nel Quadro Programmatico del SIA del 2015 benché siano passati quasi 10 anni e siano mutate profondamente sia le condizioni dell’assetto del mercato elettrico, sia le tecnologie per la realizzazione di linee interrate in AAT, in corrente continua, proposte – tra l’altro – dalla stessa Terna in almeno 2 progetti molto affini al progetto “Redipuglia – Udine Ovest”:

  1. l’elettrodotto transfrontaliero sottomarino e interrato “Divaccia (Slo) – Salgareda (Treviso) da ben 1.000 MW di potenza e 500 kV di tensione in corrente continua

  2. l’elettrodotto transfrontaliero tra Piemonte (Piossasco) e Francia (Grande Ile) lungo l’autostrada della Val di Susa, anch’esso in c.c. AAT.

Si fa notare come il primo dei 2 progetti citati, se realizzato, risolverebbe da solo brillantemente ogni necessità di aumento dei flussi di import-export destinati al resto d’Italia.

Per quanto concerne lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) NON PROGRAMMABILI, che tanto preoccupano Terna a leggere i vari Piani di Sviluppo, finora non hanno provocato apprezzabili disfunzioni per gli Utenti della Regione.

Inoltre le ormai famose “smart grids” non sono menzionate (e in effetti non sono di competenza di Terna quelle in bassa e media tensione), ma sono cruciali per la gestione della produzione distribuita (da FER) prima che i “transitori” interessino il sistema nazionale in AT e AAT. Persino Terna, a fronte dei problemi sorti in meridione, ha già iniziato a installare gruppi di accumulatori per la gestione dei transitori.

Pertanto Legambiente FVG propone, come prima soluzione, il revamping (ammodernamento e potenziamento) delle linee esistenti (132 e 220 kV) e la realizzazione, come già previsto, della “Divaccia – Salgareda”, non ravvisando la necessità del nuovo collegamento aereo a 380 kV, in doppia terna, tra Redipuglia e Udine Ovest.

Qualora permanesse, per i motivi più diversi, la volontà di realizzare una nuova linea di trasporto elettrico ad alta capacità tra Redipuglia e Udine Ovest, adesso vi sono le tecnologie e le opportunità per realizzare – come soluzione di ripiego – un collegamento interrato da 500 MW in corrente continua e sfruttando il sedime della terza corsia autostradale fino a Palmanova e in adiacenza all’autostrada A23 – e poi di strade di livello inferiore – fino a Codroipo.

Evidenziamo anche che le proposte di Legambiente FVG rispondono all’esigenza di minimizzare gli impatti negativi sul Paesaggio, laddove la stessa avvenuta realizzazione di parte dell’opera fa emergere inequivocabilmente l’impossibilità di un accettabile inserimento paesaggistico-ambientale e di qualsivoglia intervento di mitigazione di un elettrodotto aereo di questa potenza e caratteristiche.

Analogamente per gli aspetti socio-economici (anch’essi sottostimati nel nuovo documento di SIA), fermi restando gli attuali impatti da parte delle infrastrutture esistenti e da adeguare, si fa osservare che l’eventuale linea interrata potrebbe seguire il tracciato di strade e autostrade esistenti (come per la Val di Susa) con quasi nullo danno diretto e indiretto.

In particolare, con un diverso sviluppo delle attuali reti in MT e AT e con sistemi avanzati di gestione “dal basso” della produzione da FER non programmabili e relativi accumuli, e grazie alla progressiva riduzione dei consumi (per la quale non si fa abbastanza), si raggiungerebbero ugualmente i vantaggi attesi sia in termini di stabilizzazione e sicurezza della fornitura in FVG, sia in termini di riduzione dei costi a carico della collettività e di riduzione delle emissioni di CO2 sempre evidenziati da Terna.

Legambiente FVG

IN ALLEGATO LE OSSERVAZIONI INERENTI AL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE INVIATE AL MINISTERO

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