Osservazioni e proposte sul problema della Ferriera
LEGAMBIENTE PRESENTA OSSERVAZIONI E PROPOSTE SUL PROBLEMA DELLA FERRIERA E DELL’INQUINAMENTO DEI GIARDINI PUBBLICI
Trieste, 19 ottobre 2016
Nella conferenza stampa tenuta oggi all’Antico Caffè San Marco, Legambiente Trieste ha presentato un suo documento che approfondisce le tematiche dell’inquinamento legato alla Ferriera di Servola e le nuove emergenze legate all’accertamento della presenza di sostanze cancerogene nei terreni di alcuni giardini pubblici della città.
“I controlli ambientali hanno messo in evidenza che gli effetti dell’inquinamento si estendono a tutta l’area urbana” ha affermato il prof. Mario Mearelli, esperto di Legambiente e già docente di ecologia applicata all’Università di Perugia “e di fronte a questa grave situazione riscontriamo uno scarso coinvolgimento della comunità, sia per quanto riguarda l’informazione che per quanto riguarda la partecipazione”.
Legambiente – in quanto associazione portatrice di interessi collettivi – offre la sua disponibilità a collaborare con le autorità e i cittadini presentando una serie di osservazioni critiche e di proposte sui temi del monitoraggio e dei controlli ambientali. Serve una valutazione di tutte le fonti inquinanti dell’area triestina e un inventario delle emissioni, per poter attribuire correttamente le origini dell’inquinamento accertato; l’applicazione di modelli di diffusione per la stima delle ricadute delle emissioni al suolo; una valutazione dell’esposizione agli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), diossine e metalli pesanti; un’elaborazione dei dati del monitoraggio correlati a quelli meteorologici, in modo da poter valutare le sorgenti di emissione.
Per quanto riguarda la necessità di bonificare i suoli dei giardini pubblici inquinati, il prof. Lino Santoro, chimico ambientale ed esperto di Legambiente, ha ricordato che con interventi di fitorimedio (fitodepurazione) si potrebbero risanare i terreni inquinati dagli IPA e da altre sostanze tossiche, una tecnica a basso costo e non invasiva. Le alternative finora proposte (copertura con ghiaia o asportazione del terreno inquinato) sono sicuramente più costose e distruttive. Legambiente chiede anche l’attivazione dell’Osservatorio regionale Ambiente e Salute (che ha già effettuato degli studi epidemiologici nell’area industriale di Monfalcone) per valutare i danni sanitari e i rischi legati all’esposizione ai cancerogeni ambientali nell’area triestina.
Il documento elaborato da Legambiente – ha ricordato il presidente del Circolo di Trieste, Andrea Wehrenfennig – sarà inviato a tutti gli interessati e potrà essere scaricato dal sito di Legambiente Trieste ( www.legambientetrieste.it ). Legambiente invita tutti gli enti, associazioni e cittadini a discutere questi temi, a partire dal documento proposto, in un incontro pubblico che si terrà martedì 25 ottobre alle ore 17.30 presso il Circolo della Stampa in Corso Italia 13 (Trieste). Introdurranno l’incontro le relazioni del prof. Mario Mearelli e del prof. Lino Santoro, esperti di Legambiente.
Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste