Legambiente: Per ridurre i rifiuti adottare la “Tariffa puntuale”
Venerdì 22 febbraio si è tenuto a Monfalcone un interessante incontro organizzato da Legambiente sul tema dei rifiuti: “Una sfida per il futuro: differenziare, ridurre, riciclare”, nell’ambito del progetto “A tutto gas” elaborato dal Gruppo di Acquisto Solidale GO GAS Tartaruga di Staranzano, con il contributo di numerosi partner, tra cui Legambiente.
L’elevata e attenta partecipazione di pubblico ha dimostrato ancora una volta, come ha ricordato Valentina Tortul, Segretaria del circolo cittadino di Legambiente, che il problema è molto sentito e che, dall’ormai consolidata e indiscussa applicazione del porta a porta, il dibattito si è spostato sulla necessità di una riduzione del quantitativo di rifiuti, sul miglioramento della separazione e preparazione del materiale da conferire alla raccolta, sulla riparazione e riutilizzo di beni che potrebbero avere una seconda vita prima di finire nei centri di raccolta, come avviene nel Centro del Riuso “Maistrassà” di Gemona, avviato e gestito dal locale Circolo di Legambiente, con il patrocinio del Comune. E’ stata segnalata la necessità di responsabilizzare gli amministratori dei condomini nella diffusione plurilingue delle informazioni sulle regole da seguire per evitare le sanzioni. Perplessità è stata espressa nei confronti del V.A.SCO., considerato un sistema inadeguato a garantire la qualità del rifiuto conferito e del tutto diseconomico. Ogni cittadino di Monfalcone registrato all’anagrafe produce in media 493 kg/anno di rifiuti solidi urbani, contro la media nazionale di 448, per cui, anche se la raccolta differenziata ha superato il 67%, è assolutamente necessario produrne di meno, se vogliamo instaurare un ciclo virtuoso ed entrare nel novero dei Comuni Ricicloni che, come ha spiegato Laura Brambilla, responsabile dell’ omonimo Dossier di Legambiente, sono considerati tali se il secco residuo è pari o inferiore a 75 kg/abitante per anno (173,56 a Monfalcone). Sono 486 i Comuni italiani che sono sotto questa quota, e il 27,8% appartengono al Friuli Venezia Giulia. Se i piccoli comuni sono facilitati, anche in quelli grandi si possono fare importanti passi avanti, come a Milano che nel 2014 ha esteso la raccolta porta a porta dell’umido in tutta la città, eliminando il 33% dei rifiuti da inviare all’inceneritore e diventando un modello internazionale da imitare. La responsabile nazionale di Legambiente ha ricordato che la Tariffa puntuale, la diffusione dei centri per il riuso, l’innovazione impiantistica per massimizzare il riciclaggio anche dei nuovi materiali, l’aumento dei costi di smaltimento in discarica e al’inceneritore, lo sviluppo del mercato dei prodotti realizzati con materiali riciclati, un’efficace sistema di controlli ambientali, la lotta decisa alle ecomafie sono le indicazioni di Legambiente per avviare una seria politica di economia circolare. Anche le sanzioni sono un deterrente, che però va usato a valle di una corretta e capillare comunicazione e coinvolgimento dei cittadini nella condivisione degli obiettivi. Il Direttore di Isontina Ambiente, Giuliano Sponton, ha illustrato le modifiche introdotte nella gestione dei rifiuti a partire dai primi anni 2000 fino al 2015, quando nei Comuni della Provincia di Gorizia si è raggiunta la percentuale del 65% di raccolta differenziata prevista dalla legge entro il 2012. Successivamente le percentuali hanno continuato ad aumentare fino a raggiungere il 67% nel 2017. Sponton si è quindi soffermato sulla sperimentazione avviata con successo a Moraro, ed estesa successivamente ad altri 14 comuni, per ridurre il secco residuo: ad ogni nucleo familiare è stato consegnato un contenitore familiare dotato di microchip, che è diventato una sorta di “contatore” del secco residuo prodotto; con questa modalità si è ottenuta una riduzione del 15% dell’indifferenziato e il contemporaneo aumento della raccolta differenziata (+2% carta e cartoni, +4% umido, +11% plastica e lattine), portando nel 2016 a un saldo positivo di 13.000 € tra mancata spesa per lo smaltimento e maggiori contributi del CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi). Grazie ai positivi risultati raggiunti, la sperimentazione potrebbe essere estesa a tutto il territorio servito da ISAmbiente e diventare il volano per l’introduzione della Tariffa puntuale, che prevede una quota fissa ed una quota variabile commisurata al numero di svuotamenti del secco residuo in un anno. Questo sistema sta decollando proprio in questi giorni nel Comune di Romans d’Isonzo. L’assessore comunale, Paolo Venni, dopo aver ringraziato Legambiente per l’impegno costante sui temi ambientali, ha difeso il servizio messo a disposizione dei cittadini con V.A.SCO e sottolineato una grossa difficoltà dovuta alla presenza in città di un elevato numero di stranieri non registrati all’anagrafe , soprattutto per la loro instabilità, che non consente un’efficace gestione dei rifiuti e di pulizia della città in quanto risulta difficile comunicargli l’iter del processo di raccolta. Ha inoltre ha aggiunto l’intenzione di responsabilizzare gli abitanti dei condomini spostando i cassonetti all’interno dell’area condominiale . Claudia Miniussi del GO G.A.S. Tartaruga, ha confermato come l’acquisto responsabile ed ecocompatibile non può non tener conto dei rifiuti che quotidianamente si producono, ma anche del valore dell’economia solidale e della valorizzazione delle produzioni locali e delle cooperative sociali. Altri appuntamenti sono stati annunciati per i prossimi mesi, a coronamento del progetto “A tutto G.A.S.”, che ha già raggiunto l’obiettivo di veder nascere un Gruppo di Acquisto Solidale a Monfalcone, il G.A.S. Kalì.
Legambiente circolo “Ignazio Zanutto” Monfalcone