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1180! Tanti sono i mozziconi di sigaretta raccolti da Legambiente ai Laghi di Fusine

1180! Tanti sono i mozziconi di sigaretta raccolti da Legambiente ai Laghi di Fusine

DSC 2605 minFusine: millecento e ottanta. No, non è un riferimento alla data di un avvenimento di storia locale, né una nuova misurazione dell’altitudine a cui si trovano i laghi, per effetto di un improvviso sollevamento della crosta terrestre. E’ probabilmente un risultato da “guinness”, ma, se anche così non fosse, si tratta comunque di un “record” di cui non essere per niente orgogliosi.

Millecento e ottanta sono, infatti, i mozziconi di sigaretta recuperati da Legambiente e dai volontari che hanno partecipato alla giornata ecologica “Oggi raccolgo io”, affiliata a “Puliamo il Mondo”, lo scorso 19 ottobre, attorno ai due Laghi di Fusine.
“Eravamo già stati qui per un’iniziativa analoga il 24 agosto del 2014 – ricorda Marco Lepre, responsabile per la montagna dell’associazione – nell’ambito di un’attività programmata durante uno dei nostri Campi di Volontariato estivi. In quella occasione, oltre allo stazionamento di numerosi camper nonostante la presenza di un divieto di sosta, ci colpì la quantità di rifiuti rinvenuti ai lati della strada e lungo i sentieri. Questa volta, invece, a sorprenderci negativamente è stato l’incredibile numero di mozziconi di sigaretta abbandonati all’interno di quello che dovrebbe essere considerato, e trattato, come un autentico ‘santuario della natura’. Alla fine erano così tanti che abbiamo deciso di vuotare i sacchetti e contarli uno per uno”.
La maggior parte delle “cicche” era concentrata sulla sponda orientale del Lago Superiore. E’ bene precisare che la “raccolta” non ha riguardato le strade ed i parcheggi, altrimenti il numero sarebbe stato ancora maggiore, ma esclusivamente le rive, i sentieri nel bosco e l’area oltre la staccionata occupata dai prati e da percorsi, dove si può accedere solo a piedi. Abbiamo trovato mozziconi vicino alle panchine, resti di sigarette spente sui massi ed infilati addirittura nelle fessure delle rocce. Un comportamento davvero incivile ed intollerabile!”
Ora, si può guardare a questo preoccupante fenomeno da diversi punti di vista. Ad esempio, i meno interessati agli aspetti ambientali potrebbero pensare al mancato introito per le casse comunali e dello Stato dei proventi delle contravvenzioni che solerti vigili avrebbero potuto erogare. Per l’abbandono a terra di questa tipologia di rifiuti i trasgressori dovrebbero versare infatti fino a 300 euro: quindi, teoricamente, si sarebbero potute riscuotere multe per ben 354.000 euro.
Oppure si può ragionare sul tempo necessario a questo materiale per degradarsi. Secondo la rivista National Geographic – che cita uno studio pubblicato da un gruppo di ricerca dell’Università Federico II di Napoli – servirebbero diversi anni, in determinate condizioni si parla addirittura di qualche decina, per la decomposizione dei mozziconi di sigaretta. E’ immaginabile quindi l’impatto visivo negativo ed il degrado della qualità ambientale dell’ambito dei Laghi che si otterrebbe in caso di accumulo di questo rifiuto. Altro discorso riguarda poi la sua tossicità. La concentrazione nei filtri delle sigarette, di residui di nicotina, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli ed altri 4000 composti chimici prodotti dalla combustione del tabacco ha una particolare pericolosità – sempre secondo lo studio citato da National Geographic – per vari microrganismi, per gli insetti e soprattutto per gli organismi acquatici, inclusi i pesci.
Infine, si potrebbe ragionare sull’opportunità di organizzare attorno ai laghi certe manifestazioni o spettacoli musicali, particolarmente affollati, che possono aver favorito la presenza di persone non consapevoli del valore e dell’importanza dei luoghi che li ospitavano. E’ giusto allora consentire ai maleducati di rovinare un bene comune che dovrebbe essere conservato nell’interesse di tutti? In ogni caso è evidente che si sia verificata una mancanza di controlli e di attività preventive atte ad evitare quanto accaduto. Tra gli enti responsabili c’è in primis il Comune di Tarvisio.
Anche di questi aspetti Legambiente intende parlare nel prossimo incontro, con i rappresentanti dell’Amministrazione, non senza aver nuovamente ringraziato i richiedenti asilo pakistani, ospiti della Caserma Meloni di Coccau, per la loro opera prestata volontariamente a favore dell’intera comunità.

Tolmezzo, 2 gennaio 2019

Marco Lepre
Circolo Legambiente della Carnia, Val Canale, Canal del Ferro

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