Costi e benefici?
“Ho detto qualcosa che non va?” diceva, preoccupata, Virna Lisi in una fortunata pubblicità di un noto dentifricio, in un Carosello messo in onda nei primi anni Sessanta. “Con quella bocca può dire ciò che vuole!” – rispondeva la voce fuori campo sull’inquadratura dello smagliante sorriso della bella e simpatica attrice. Al giorno d’oggi non c’è, purtroppo, molto da sorridere, ma gran parte dei nostri politici e rappresentanti dovrebbe ogni tanto ricordarsi di quella domanda iniziale e … vergognarsi almeno un po’. Faccio qualche esempio, legato ad un argomento di stretta attualità.
L’onorevole Giorgia Meloni (già ministra e attuale leader di “Fratelli d’Italia”) ha definito letteralmente “una buffonata” l’analisi costi-benefici sulla TAV che era stata appena consegnata dalla squadra di esperti guidata dal prof. Marco Ponti. Si è espressa proprio così, senza averla nemmeno letta; sempre ammesso che sia in grado di raccapezzarsi tra cifre e calcoli con i quali bisogna avere un minimo di “confidenza”. Da parte loro, Berlusconi e i capigruppo di Forza Italia si sono subito affrettati a dire che la relazione “contiene un sacco di bugie”, senza però provarsi nemmeno ad elencarne una. Su di un altro fronte politico, il Presidente della Regione Campania De Luca – un personaggio che il comico Maurizio Crozza ci ha insegnato ad “apprezzare”, senza però riuscire ad eguagliarlo – se ne è uscito in una delle sue “gag”, invocando l’immediato ricovero in manicomio dei politici e dei tecnici contrari alla realizzazione dell’infrastruttura. Personalmente trovo intollerabili e indegni di un paese civile questi attacchi gratuiti, rivolti a degli stimati professionisti ed accademici che hanno operato in modo corretto, coscienzioso e competente. Mi sembra che uno dei maggiori problemi del nostro Paese sia proprio l’incompetenza e la superficialità.
Da qualche decennio ci stiamo preoccupando per la crescente impreparazione dei nostri rappresentanti, sia a livello regionale che al Parlamento. Il pessimo modo in cui sono scritte molte leggi e provvedimenti sono solo un esempio delle conseguenze che poi dobbiamo pagare. Adesso, un movimento politico, che peraltro non è certo esente da colpe e difetti, decide di far precedere una decisione del Governo ricorrendo al supporto di un autorevole parere tecnico e di una attenta analisi dei costi e benefici, e cosa succede? Invece di ricevere un apprezzamento si scatena il finimondo. Non capisco cosa possa esserci di guadagnato ad associarsi alla compagnia dei personaggi che ho appena citato e in base a quale logica e opportunità politica si comportino alcuni partiti da cui ci si aspetta un esempio di “serietà”. Buona parte dei parlamentari del PD, scelti peraltro da Renzi, si è dichiarata infatti pronta a votare per le dimissioni del Ministro delle Infrastrutture perché questi si fida dei risultati dello studio che ha commissionato e, appena eletto, il neo segretario Zingaretti, su cui si accentrano molte speranze di rinnovamento, decide di affrontare il tema dei cantieri della Val di Susa, ma non certo per portare solidarietà agli amministratori e alla popolazione che si battono da anni contro il progetto.
Anche il comportamento di alcuni dei principali organi di informazione non può che suscitare perplessità e ingenerare sospetti. Cito per tutti Sergio Rizzo – un giornalista che si fa apprezzare da molti per il suo “rigore” – il quale su Repubblica si arrampica sugli specchi e attacca la relazione di Ponti: dato che quest’ultima contesta l’opportunità e la convenienza economica di un’opera ferroviaria – per Rizzo – è evidentemente antiambientalista e causa di inquinamento. Ma, almeno, conosce le posizioni di Legambiente?
Tolmezzo, 5 marzo 2019
Marco Lepre – Presidente Legambiente Carnia-Val Canale