Un salto di qualità per il biotopo di Flambro e Virco
La scorsa settimana il Presidente regionale di Legambiente e del Circolo Laura Conti si sono incontrati a Flambro per una visita al biotopo con il Presidente dell’Associazione Naturalistica “La Marculine” di Flambro e “Airone Bianco” di Talmassons.
Come molti lettori conoscono il biotopo si trova nella zona delle risorgive e comprende in uno spazio ridotto una pluralità di ambienti con polle d’acqua da cui si originano rogge che recapitano nello Stella, torbiere basse alcaline, prati umidi e brometi e superfici boscate per lo più a platano e ontano. Il tutto circondato dai campi chiusi. Un mosaico di paesaggi e biodiversità, di straordinaria bellezza con presenza di specie endemiche e relitti glaciali.
I problemi che però assillano questo lembo residuo di ambiente di risorgiva sono molti e diversi:
- prelievo eccessivo di acqua da parte dell’Ente Tutela Pesca per soddisfare il fabbisogno dell’avannotteria e della peschiera con inaridimento dei terreni a monte, soprattutto gli invasi della della palude – torbiera, cuore del biotopo
- pressione eccessiva della caccia di tipo stanziale, migratoria , di appostamento e caccia a invito dopo la chiusura della stanziale
- la banalizzazione del paesaggio mediante “l’apertura” dei campi chiusi e la coltivazione del pioppo
Legambiente aveva segnalato questi problemi in una lettera alla Regione del 5 novembre scorso. Non è però bastato. Le associazioni stanno pensando a ulteriori future iniziative.