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Progetto Genki al Malignani

Progetto Genki al Malignani

Qualità dell ariaSecondo i dati pubblicati dall’Agenzia Ambientale Europea nel nostro Paese si registrano più di 60 mila morti premature all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico.

Ragionare sulla qualità dell’aria è stato anche quest’anno l’obiettivo del progetto Genki che ha visto docenti dell’ISIS Malignani e volontari di diverse associazioni lavorare assieme per veicolare conoscenze tecniche, scientifiche ed alimentare nei giovani la consapevolezza di poter essere persone capaci ed attive e perciò responsabili cittadini costruttori del proprio futuro.

 

Ben consci che la scuola è luogo d’eccellenza per veicolare conoscenze e competenze, il progetto Genki Global Environment Network, Knowledge and Involvement (dalla conoscenza dei dati alla partecipazione consapevole ) proposto da Legambiente FVG insieme ad ALPI (associazione allergie e pneumopatie infantili), EUROTECH S.P.A., leader nel settore dei sistemi di controllo ambientale, il M.O.V.I., movimento di volontariato italiano, grazie alla preziosa collaborazione di Lendaro Livio, project leader e dei docenti coordinati dal prof. Bareggi Stefano, ha coinvolto quattro classi dell’istituto, due seconde e due terze e di Lendaro Livio project leader.

E’ stato un percorso educativo, animato da Martina Tosoratti del Movi, che in un primo momento ha centrato l’attenzione degli studenti sulla percezione e le conoscenze che ognuno studente possiede riguardo all’ambiente. Poi l’approfondimento si è concentrato sulla misurazione ,sugli strumenti e la gamma delle conoscenze necessarie per guardare l’ambiente con occhi e testa attenti.

L’inquinamento atmosferico dipende da molti fattori e per poterli controllare è necessario conoscere il loro ruolo ed il rapporto reciproco. E’ essenziale “misurare l’ambiente”, non per creare allarmismi ma per essere consapevoli, tutti, politici e cittadini, sulle scelte che operiamo e che devono essere espressione di un uso sostenibile ed equo delle risorse. Ciò perché dall’avvento dell’antropocene, così definito dal premio Nobel per la chimica, Paul Crutzen, nel 2000, è purtroppo evidente l’enorme impatto dell’uomo sulla terra: stiamo erodendo il capitale naturale ,le foreste, le risorse ittiche , il suolo ,la biodiversità e stiamo alterando l’atmosfera. L’intervento e i dati riportati dal presidente di Legambiente FVG, Sandro Cargnelutti parlano chiaro.

Per controllare la qualità dell’aria è proseguita l’attività di monitoraggio, raccolta ed analisi dei dati della centralina Eurotech installata lo scorso anno. All’incontro erano presenti anche 5 stagisti che hanno fatto esperienza scuola- lavoro in azienda ad Amaro, la scorsa estate ed uno studente che ha partecipato l’anno scorso al progetto Genki. E’ stata una preziosa esperienza tra pari con scambio di conoscenze ed emozioni.

Grazie all’intervento del professore Mearelli del circolo di Legambiente di Trieste, gli studenti hanno costruito un paio di sensori e si sono approcciati al progetto Luftdaten, un’ importante iniziativa per il monitoraggio della qualità dell’aria e delle polveri sottili che si inserisce nel contesto del Citizen Science, per favorire la cittadinanza attiva con il coinvolgimento dei cittadini nella ricerca scientifica. I sensori misurano le polveri sottili, anche definite come particolato, che sono costituite da particelle microscopiche presenti nell’atmosfera, il cui diametro è inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. Le loro ridotte dimensioni consentono una profonda penetrazione all’interno dell’apparato respiratorio umano.

E’ importante anche conoscere e leggere gli indicatori ambientali, in particolare i licheni, che sono organismi molto sensibili agli stress ambientali e forniscono informazioni sulla qualità dell’aria. Ha approfondito l’argomento Nicola Ceschia del circolo di Legambiente di Gemona, mentre il Gabriele Chiopris, presidente del circolo ”Laura Conti”, ha affrontato il problema del ruolo delle foreste e del verde urbano come risposta possibile all’inquinamento dell’aria. Ha presentato agli studenti anche alcune foto di una delle ultime foreste vetuste della regione “Il bosc dal diaul” che oltre a sottolinearne l’importanza, in quanto luoghi ricchi di biodiversità hanno il pregio di esaltarne la bellezza.

Il cambiamento climatico è il tema che ha affrontato Stefano Del Bianco che ne ha approfondito le conseguenze: l’aumento di grosse quantità di gas climalteranti e disastrose ripercussioni sul pianeta tra cui l’aumento dell’effetto serra. I tecnici dell’ARPA FVG hanno approfondito l’evoluzione degli inquinanti in atmosfera, i principi di misura, il modello DSPIR e la sua traduzione con riferimento alla qualità dell’aria in Regione, trattando anche il funzionamento degli strumenti di cabina utilizzati per il monitoraggio della qualità dell’aria, nonché la gestione dei dati che quotidianamente si trovano a validare e quindi a comunicare alla cittadinanza e alle istituzioni. L’impatto sanitario dell’inquinamento è l’argomento di cui si è fatto carico il dott Canciani.

Inoltre si procederà con le analisi mediche sui 20 ragazzi delle due classi terze dell’anno scorso. Gli incontri sono serviti per approfondirne le cause dell’inquinamento e prendere coscienza sulla necessità di agire, ma a porre anche interrogativi su cosa può fare il singolo, su quali azioni può compiere, cominciando col cambiare i propri stili di vita per essere resilienti e puntare verso modelli di economia sostenibile.

 

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