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Noncello da valorizzare nel rispetto della biodiversità

Noncello da valorizzare nel rispetto della biodiversità
Legambiente Pordenone partecipa al Contratto di Fiume per il Noncello: un corso d’acqua da valorizzare nel rispetto della biodiversità

Valorizzare le risorgive, il selvatico in città e l’agricoltura sostenibile: sono i tre obiettivi che il circolo Legambiente “Fabiano Grizzo” di Pordenone intende portare avanti nell’ambito del percorso partecipato del Contratto del fiume Noncello, avviato dalle amministrazioni comunali di Pordenone, Porcia e Cordenons. Non uno scivolo da liberare e percorrere con imbarcazioni a motore – un rischio per l’erosione delle sponde, con conseguenti costi per la collettività – ma un corridoio ecologico da rispettare e da gestire, il più possibile, nel rispetto delle sue dinamiche naturali, da esplorare lentamente in canoa o a piedi lungo le rive.

Gli ambientalisti, negli scorsi anni, hanno percorso a piedi i circa quindici chilometri del fiume Noncello, dalle risorgive di Cordenons alla confluenza con il Meduna, rilevando le molte caratteristiche ambientali da valorizzare e le criticità da affrontare e risolvere. Il corso d’acqua sorge non lontano dalla Zona speciale di Conservazione “Risorgive del Vinchiaruzzo”, dove l’Associazione Naturalistica Cordenonese porta avanti un progetto di ripristino ambientale ma allo stesso tempo denuncia una mancanza di cura e attenzione da parte delle amministrazioni comunale e regionale. Attraversando l’abitato di Cordenons, il Noncello presenta, nonostante l’abbandono e la privatizzazione delle sponde, notevoli caratteristiche ambientali, con la presenza di specie come la Caltha palustris e la Daphne mezereum, piante considerate indicatori biologici di ecosistemi sani.

L’ingresso a Pordenone è segnato dalla zona delle risorgive del parco del castello di Torre, particolarmente pregiata e interessante sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico, e dal passaggio per il parco del seminario, sempre più frequentato. Per Legambiente è importante vigilare perché quest’area verde conservi la sua specificità, evitando di trasformarlo in un semplice parco urbano. Va posta attenzione alle sue qualità naturalistiche, tenendo presenti i suggerimenti di Fabrizio Martini e Roberto Pavan nella pubblicazione La flora vascolare spontanea di Pordenone: caratteri generali e distribuzione, edita dal Comune di Pordenone e Museo Civico di Storia Naturale. Gli autori sottolineano l’importanza di conservare «un tipo di paesaggio rurale di grande importanza floristica e storico-culturale che sta scomparendo dalla pianura pordenonese».

Proseguendo nel tratto del Noncello urbano, a monte del ponte di Adamo ed Eva, si incontra il salice cenerino, peculiarità notevole di questo tratto del fiume. Proprio a questa altezza, però, c’è lo scarico fognario non depurato della Roggia dei Mulini. In generale, è urgente affrontare il tema della depurazione degli scarichi anche dal depuratore della Burida, per cui sono state segnalate frequenti anomalie. Legambiente ha più volte denunciato anche i tagli pesanti alla vegetazione per la riqualificazione del “Sentiero delle Operaie”, non ancora ultimata. Al posto degli alberi tagliati stanno crescendo specie aliene invasive come l’Amorpha fruticosa, presente anche a valle del ponte di Adamo ed Eva, sempre in prossimità di tagli in zone in cui la vegetazione è stata molto diradata.

Nel territorio di Porcia, l’area umida del rio Mai, alle spalle di via Noncello, pressoché sconosciuta, presenta aspetti di notevole pregio naturalistico, come diverse specie di orchidee e la rarissima Pinguicula alpina, specie tipiche delle risorgive, come quelle dello Stella e del Vinchiaruzzo, che godono di protezione. Nel suo tratto finale, il Noncello assume un andamento meandriforme, attraversando un paesaggio caratterizzato per lo più da campi coltivati, intervallati da alcuni terreni abbandonati. Il fiume tende a incassarsi sempre più tra le sponde alte, lungo le quali la vegetazione in buona parte è presente in due filari su entrambe le rive e contribuisce a trattenere gli inquinanti derivanti dall’agricoltura. A Rondover negli anni più recenti un gruppo di cittadini ha ripristinato il sentiero tra i due filari di alberi. Grazie al Contratto di fiume, la riqualificazione del percorso tra i filari potrebbe continuare fino all’area più urbana di Porcia e sulla sponda opposta a Vallenoncello.

Pordenone, 22 Aprile 2024

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