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Aggiornamenti sul parco transfrontaliero della pace

Aggiornamenti sul parco transfrontaliero della pace

Incontro a VillaccoDopo la proposta che Legambiente FVG ha fatto a Klagenfurt in occasione dei 100 anni dalla conclusione della prima guerra mondiale di istituire il parco della pace nei territori confinari tra Friuli VG, Carinzia e Slovenia, c’è stato un primo incontro a metà marzo a Villacco. Presenti i direttori del Parco del Dobratsch, delle Prealpi Giulie, di Werner Wientersteiner promotore dell’incontro di Klagenfurt, di una stagista slovena al Parco delle Prealpi, e un di un funzionario della regione Carinzia e naturalmente di Legambiente nelle persona del presidente regionale e dei Presidenti dei circoli della montagna e del pedemonte.

 

Obiettivo dell’incontro è stato di confermare la validità del Parco e istruire i primi passi. Il prossimo incontro si terrà a maggio nella sede del Parco delle Prealpi Giulie dove si costituirà il gruppo ristretto di progetto.

Ma cos’è il Parco della Pace? il Parco per la pace, è previsto dall’Unione mondiale per la protezione della natura. E’ presente in aree di conflitto (attuali e non) per lo più transfrontaliere dove esistono aree protette che già collaborano.

Gli obiettivi sono la conservazione della biodiversità, lo sviluppo sostenibile e la promozione della cultura della pace e della cooperazione. Nel caso in questione i conflitti ricordano appunto la prima guerra mondiale ma anche le divisioni intervenute dopo la 2^ guerra mondiale con l’istituzione della cortina di ferro

Ci sono esperienze significative nel mondo? Esperienze significative sono maturate in Africa, nate dal forte impegno della Peace Parks Foundation , fortemente appoggiata da Nelson Mandela, in America Latina, come il Parco de la Amistad tra Costa Rica e Panama, o in Asia, come le due Riserve naturali del Borneo tra Malesia e Indonesia, ecc… Un esempio europeo dallo straordinario potere evocativo è il progetto Green Belt, che mira alla creazione di una rete di aree protette lungo l’antica Cortina di Ferro oppure la Riserva della Biosfera Transcontinentale tra l’Andalusia (Spagna) e Marocco, territorio “caldo” in quanto una delle principali frontiere dell’immigrazione in Europa.

Non solo progetti transfrontalieri: la solidarietà si esprime anche tra parchi di diversi paesi non confinanti e verso comunità toccate dalla guerra. E’ il caso, ad esempio, dell’area di Laj Chimel in Guatemala, la cui popolazione maya è stata drammaticamente travolta dalla guerra civile, e che proprio il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù ha proposto come riserva ecologica per la pace e centro di riconciliazione (fonte Federparchi)

Quali potrebbero essere le iniziative da promuovere nel progetto in questione? Solo a titolo esemplificativo:

– utilizzo di una o più strutture militari dismesse per istituire sedi di volontariato internazionale proveniente dai tre paesi, aperto anche a giovani “in cammino”. Uno spicchio d’Europa che desideriamo. Un modo per declinare oggi la pace in attività di manutenzione degli ecosistemi e solidarietà sociale

– rafforzamento delle politiche transfrontaliere di conservazione cooperativa della biodiversità, dei servizi ecosistemici e dei valori paesaggistici e culturali; condivisione delle competenze ed esperienze

– coinvolgimento delle Università di Carinzia, Friuli VG e Slovenia in progetti di ricerca che coinvolgono i territori transfrontalieri (es. impatto dei cambiamenti climatici,..)

– dialoghi sulla Pace: iniziativa itinerante per approfondire i temi della biodiversità e della pace – ricerca, promozione, diffusione, sostegno delle buone pratiche di green economy all’interno del parco

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