Allevamento intensivo di polli o un corridoio ecologico a tutela della biodiversità?
È in corso l’iter autorizzativo di un allevamento avicolo intensivo, in Comune di Chions, in un’area ristretta a forte presenza di allevamenti industriali, “vere e proprie macchine industriali” prive di un adeguato collegamento con la conduzione del fondo e, in generale, con la zona agricola in cui si collocano.
Consumo di suolo, emissioni odorigene e in atmosfera, particolarmente impattanti sul clima, impatti acustici, visivi e paesaggistici, sono gli effetti ambientali maggiormente significativi nel caso degli allevamenti zootecnici, a fronte di incrementi occupazionali trascurabili.
Una delle più significative contraddizioni del proposto allevamento è il fatto che il sito si sovrappone alla previsione, contenuta nel Piano Paesaggistico Regionale, di un corridoio ecologico finalizzato a tutelare e incrementare la biodiversità.
Si vuole realizzare un allevamento industriale, previsione contenuta nel Piano Regolatore comunale, nello stesso luogo dove un piano regionale sovraordinato prevede di ricostruire ambienti naturali che qualifichino il paesaggio rurale, supportino la biodiversità, ma soprattutto che favoriscano l’incremento e la mobilità della fauna selvatica.
Ricordando tra l’altro che il potenziale contatto tra allevamenti intensivi e fauna selvatica pone il rischio di favorire ed innescare lo sviluppo di patogeni trasmissibili anche all’uomo, dobbiamo ripensare alle modalità di allevamento e soprattutto contrastare la perdita progressiva di habitat naturali e seminaturali e tutelare e incrementare la biodiversità del pianeta.
Occorre favorire con decisione la riconversione degli allevamenti intensivi verso progetti che riducano significativamente le densità degli animali per superficie e rispettino il benessere animale, comprese le esigenze ecologico/ambientali delle diverse specie allevate. In altre parole dobbiamo promuovere e sostenere modelli economici che valorizzino i territori, le relazioni di comunità, le filiere controllate, la qualità alimentare, quella certificata e biologica e il benessere degli animali, per essere certi di alimentarsi con prodotti sani e di qualità, in armonia con la natura.
Legambiente Pordenone ha formulato una osservazione alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica del piano attuativo che prevede l’allevamento evidenziando le non conformità con i piani e programmi sovraordinati e le gravi carenze riscontrate rispetto alla normativa di settore.