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La strada “fantasma”

Molti cittadini, non solo quelli appassionati di montagna, stanno seguendo i recenti sviluppi della vicenda della strada sul Marinelli, da noi già contestata e meritevole di una “bandiera nera” assegnata alla Regione la scorsa estate.

Recentemente c’è stata anche la presa di posizione contraria della SAF (Società Alpina Friulana), proprietaria del rifugio ed in Regione un’interrogazione del consigliere Moretuzzo.(di cui alleghiamo il testo e la risposta dell’Assessore competente).

Da parte nostra possiamo solo ribadire tre aspetti:

1 – Il progetto in questione parla di “ripristino di viabilità agro-silvo-pastorale” a seguito degli eventi atmosferici della Tempesta Vaia (è un intervento promosso dalla Protezione Civile Regionale). Sappiamo bene quali immagini, inedite e terribili, questo evento faccia venire alla mente (intere foreste e milioni di piante abbattute al suolo). Bene nell’area interessata dalla nuova strada di accesso al Marinelli non solo non ci sono alberi caduti, ma non ci sono proprio alberi, perché a quelle quote (comprese tra i 1960 m e i 2111 m di altitudine) ci troviamo ben al di sopra del limite della vegetazione arborea che caratterizza le Alpi Carniche, fenomeno ben studiato tra gli altri da Michele Gortani.

2 – Il percorso terminale esistente, interessato dal progetto, non ha subito danni, come dimostra il fatto che il Comune di Paluzza chiedeva un intervento molto più a valle, dove ci sono effettivamente stati vari disastri.

3 – Le autorizzazioni date dalla Regione e la stessa recente risposta dell’Assessore Zanier parlano di una viabilità esistente alcuni decenni fa, un tempo transitabile da veicoli a motore e oggi ristretta a seguito di cedimenti a monte e a valle e che quindi andrebbe riportata alla larghezza originaria di 2,50 metri. Quale prova essi abbiano dell’esistenza di una strada, che non esitiamo a definire “fantasma”, non si sa. La cartografia ufficiale esistente (IGM 1963) e le Carta Tabacco dal 1986 in poi indicano solo l’esistenza di una “mulattiera”, che, nei pressi del Laghetto Plotta si collega alla trattorabile, realizzata solo negli anni 80, che sale dal versante di Timau. Si tratta della stessa mulattiera che, come si vede dalle foto scattate lo scorso novembre, in occasione della marcia di protesta da noi organizzata, risulta tuttora in più tratti non più larga di 40 cm!!!

Ci troviamo pertanto di fronte non solo ad un’opera inutile e dannosa per l’ambiente ed il paesaggio, ma a delle motivazioni riportate in atti ufficiali che risultano non veritiere e che sono state utilizzate per giustificarne la realizzazione.

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