Olmi siberiani in via dei Cordaioli a Gorizia: insensato accanimento
Desideriamo portare ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica cittadina un atto di insensato accanimento e totale insensibilità da parte dei responsabili dell’Amministrazione comunale e del GECT nei confronti del patrimonio del verde urbano di Gorizia, che oltre ad altre funzioni, svolge anche un ruolo fondamentale nella mitigazione delle ondate di calore a cui assistiamo con sempre maggiore frequenza ed intensità.
Nonostante ripetuti tentativi e segnalazioni al GECT e all’Amministrazione comunale per scongiurare l’abbattimento di due vetusti olmi siberiani in via dei Cordaioli, ritenuto irrinunciabile per realizzare un’infrastruttura di mobilità sostenibile di competenza GECT, questa mattina Legambiente è venuta a sapere che si sta procedendo al taglio delle due piante. Si segnala inoltre che forse c’è stato il danneggiamento delle radici anche di altri alberi.
Siamo indignati che questo accada nella Capitale Europea della Cultura del 2025 trattando questi alberi non come un bene, ma con un approccio utilitaristico. Legambiente aveva prima incontrato i funzionari del GECT proponendo soluzioni alternative: o un piccolo esproprio nel prato adiacente o la riduzione della larghezza ad 1 metro per un breve tratto che è permessa proprio dal Decreto ministeriale 557/1999 (Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili). I funzionari hanno però confermato che è loro intenzione procedere all’abbattimento.
Legambiente il 7 giugno richiedeva al Sindaco Ziberna un incontro urgente al quale la segreteria il giorno seguente rispondeva che “la richiesta è stata inoltrata all’Assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi”. Nessuna interazione c’è stata da parte dell’Assessore nei confronti dell’Associazione.
Peraltro le normative comunitarie prevedono che “le azioni per ridisegnare gli spazi pubblici oggetto dei progetti vincitori […] non devono essere realizzate a scapito della rimozione o deterioramento di parchi, alberi o aree verdi ricreazionali.”
Ricordiamo ancora una volta l’importanza del valore ambientale dei due alberi (stimato secondo riconosciuti metodi scientifici internazionali in circa 68.000 € nell’arco di vent’anni) che va perso con il loro abbattimento e che non si potrà recuperare se non nel lunghissimo periodo.