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Inverno Liquido: doppio appuntamento questo venerdì

Inverno Liquido: doppio appuntamento questo venerdì

Per fortuna è arrivata la neve! E si sono un po’ abbassate le temperature. Usare questa espressione
alla metà di gennaio, per qualcosa che in questo periodo dovrebbe essere scontato, senza sapere poi
come ci ritroveremo di qui a un paio di settimane, è sufficiente a far capire la situazione particolare
che stiamo attraversando.

Quel che sta accadendo sulle Alpi, malgrado la lobby dell’39;industria dello sci faccia di tutto per
negarlo, è la dimostrazione evidente degli effetti della crisi climatica e di un modello di sviluppo
della montagna ormai difficilmente sostenibile. Ci siamo da poco lasciati alle spalle l’anno più caldo
mai registrato. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che la situazione non è riconducibile a una
stagione sfortunata, bensì a un contesto inedito e denso di incognite, che richiede certo capacità di
resilienza ma, soprattutto, di ripensamento e di cambiamento.

È questo il tema affrontato da «Inverno liquido», un libro documentatissimo e coinvolgente, scritto
dal giornalista e scrittore torinese Maurizio Dematteis e dal formatore e saggista trentino Michele
Nardelli. Un lungo reportage durato tre anni per raccontare, attraverso le testimonianze di
imprenditori, amministratori locali, operatori del turismo e amanti dello sci, cosa sia rimasto oggi
della stagione dello sci di massa nelle piccole e medie realtà delle Alpi e degli Appennini. Una
straordinaria e lucida fotografia che documenta, con i cambiamenti climatici in atto, il declino ormai
segnato per numerose località sciistiche, dove però stanno nascendo anche percorsi di
riconversione, con tanti giovani consapevoli che occorre puntare su uno sviluppo turistico in
armonia con l’ambiente naturale.

Un libro corale, perché dà voce al racconto di tanti testimoni della montagna che stanno assistendo
alla scomparsa di un mondo che fino ad oggi ha rappresentato per molte località l’unica fonte di
sviluppo. Un declino davanti al quale si rimane spesso disorientati, incapaci di cambiare rotta, ma
che in altri casi ha rafforzato la voglia di cambiare, puntando, insieme allo sci, a nuovi modi di
valorizzare la montagna.

La conclusione a cui giunge l’indagine è che è inutile accanirsi in maniera terapeutica su luoghi che
non hanno futuro: la disponibilità d’acqua è sempre minore, l’energia è sempre più cara e lo
diventerà ancora di più nei prossimi anni. Le risorse naturali non sono infinite, questa
consapevolezza dovrebbe portarci ad avere un altro approccio con la natura, riscoprendo la cultura
del limite.

Presentazione del libro

INVERNO LIQUIDO
La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa
di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli

VENERDÌ 20 GENNAIO – Ore 17.30
UDINE, Libreria Moderna 
Introduce
EMILIO GOTTARDO

VENERDI 20 Gennaio – Ore 20.30
TOLMEZZO, Biblioteca Civica
Introducono
MARIO DI GALLO – Legambiente Carnia-Val Canale-Canal del Ferro
CAMILLA TUCCILLO – Rete RIFAI