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Impianto Agrovoltaico a Bicinicco: perchè le cose non vanno ancora bene

Impianto Agrovoltaico a Bicinicco: perchè le cose non vanno ancora bene

A Bicinicco (UD) la Soc. Greenfrut ha presentato un progetto per un impianto agrovoltaico su 137 ettari, per una potenza di 68,5 MW; un grande impianto che interessa l’intera superficie della omonima Azienda agricola ivi presente da molto tempo. Un impianto dal sicuro impatto ambientale, ma soprattutto sociale, viste le preoccupazioni e le reazioni della comunità locale che si è vista paracadutare questo progetto senza che nulla se ne sapesse.

L’agrovoltaico è un modello di impianto che contempera, preservandole e rendendole coesistenti, l’attività agricola e quella energetica; è un modello utile per il mantenimento dell’attività agricola e per il processo di transizione energetica che stiamo percorrendo. Ma finchè questi progetti di grande impatto non verranno adeguatamente presentati e condivisi con le amministrazioni e le comunità locali, saranno sempre destinati a creare opposizioni, incomprensioni e resistenze che, spesso, non sono motivate tecnicamente per quanto giustificate dal punto divista del rapporto con il territorio.

Per quanto riguarda il progetto di Bicinicco, Legambiente ha presentato al Ministero dell’Ambiente alcune osservazioni al procedimento di VIA in corso; sono state poste questioni di merito come l’uso di specie alloctone o non idonee per i mascheramenti perimetrali insinuando il rischio (che è una certezza), di inquinamento vegetale che non si giustifica con gli obiettivi di produzione mellifera dichiarati o come il fatto che, a stretta norma di legge, l’impianto verrebbe realizzato su aree considerate non idonee; ma soprattutto sono state poste questioni di metodo sottolineando come il deposito del progetto sia avvenuto senza un preventivo processo di discussione e presentazione alla comunità e all’amministrazione locale che si ritrovano a dover prendere sostanzialmente atto di una proposta dal forte impatto territoriale senza averne contezza preventiva.

A tal proposito, Legambiente fa presente che solo nei primi 5 mesi del 2024 sono stati presentati progetti riguardanti 307 ha per 190 MW e che altri 134 ha per 80 MW sono stati depositati nel 2023 per un totale di oltre 1.500 ha e 1.470 MW richiesti negli ultimi 20 anni in Regione senza che mai, finora, nonostante le proteste più o meno velate di amministratori e popolazioni locali, si sia affrontato il tema della partecipazione democratica per la presentazione e la discussione di questi impianti.

Non farlo crea grave pregiudizio al processo di transizione, mentre si dovrebbe rafforzare la condivisione e l’accettazione sociale, vero nodo con cui confrontarsi anche utilizzando gli spazi normativi riservati alle compensazioni; a tal proposito Legambiente ha proposto al Ministero che una parte dell’impianto possa essere messo a disposizione del Comune di Bicinicco per realizzare una Comunità Energetica Rinnovabile; anche solo il 3% della potenza potrebbe fornire energia per circa 800 famiglie.

Legambiente ritiene che sia importante definire un quadro normativo e procedimentale per cui, a fronte di progetti di impianti di grandi dimensioni (utility scale) si adottino percorsi di pubblicità e discussione preliminari, a maggior ragione ora che il quadro normativo complessivo è ben delineato, ma tutto a vantaggio dei grandi investitori.