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Tagliamento: ora è l’uomo che deve dare

Tagliamento: ora è l’uomo che deve dare

Sono trascorsi alcuni giorni dall’incontro di Spilimbergo patrocinato dal Legambiente FVG su “Tagliamento:
Risorsa, Identità, Sicurezza, Bellezza”, che ha visto la partecipazione di oltre 200 persone. Nelle sedi istituzionali il dibattito continuerà con i consigli comunali congiunti di Spilimbergo e Dignano del 17 di Luglio.

Ha moderato l’incontro l’arch. Moreno Baccichet esperto e storico del territorio. Nell’introduzione ha sottolineato la necessità di capire la proposta progettuale che ha le sembianze, per come è scaturita all’improvviso, di un coniglio che compare dalla tuba di un prestigiatore.
L’intervento del presidente regionale Cargnelutti ha aperto i lavori sulla proposta di aderire ad un nuovo approccio in tema di gestione fluviale che si rifaccia anche agli orientamenti europei contenuti nel recente regolamento sul ripristino della natura, agli sviluppi dell’ ecologia fluviale e dell’eco-idraulica. Ha ribadito la necessita, cosa mai fatta in passato, di una seria analisi del fiume che permetta di distribuire i carichi di laminazione, dando così spazio al fiume e coniugando naturalità e sicurezza. E solo dopo, individuare i passi successivi, in modo trasparente e partecipato. Inoltre ha proposto di valorizzare il “fiume di scienza sotteso al fiume reale” anche mediante l’istituzione di un centro di documentazione, di formazione e dialogo con i ricercatori internazionali che spesso risultano invisibili alle comunità e istituzioni locali.

Nel successivo intervento l’ing. Giorgio Cavallo ha riletto le diverse e molteplici vicende che hanno caratterizzato il tema della sicurezza idraulica dopo gli eventi alluvionali degli anni “60 evidenziando la continua spinta ad occupare le aree di pertinenza fluviale lungo tutta l’asta. “Ora si è arrivati al punto che il fiume non ha più niente da dare – commenta – ed è probabilmente venuto il tempo che debba essere l’uomo a restituire risorse al fiume”. Ha ribadito inoltre la necessità di un nuovo rapporto con la natura dove nel dibattito entrano soggetti nuovi quali la fiume, il cambiamento climatico e il mare che stanno dando segnali molto chiari di crisi. La necessità che questi soggetti dialoghino è importante e chiedono risposte nuove in ordine all’eccesso di captazione nella parte alta del fiume, all’ampliamento delle aree esondabili nel tratto intermedio e al ripristino di formazioni deltizie presso la foce.
Utilizzando i dati del documento Regionale, l’ingegner Damiano, ha illustrato l’opera e l’impatto che determina. Ha richiamato che tale opera aveva avuto una valutazione estremamente negativa, a suo tempo rispetto ad altre del Laboratorio Tagliamento. Ha manifestato la necessità qualora si dovesse riproporre l’idea di un ponte diga di trattare le due problematiche in maniera separata, in modo da volerle valutare in modo appropriato. L’opera è stata visualizzata anche mediante un rendering che ne ha restituito l’inaccettabile impatto ambientale.

Dopo gli interventi iniziali hanno preso la parola i sindaci di Spilimbergo e Dignano che hanno palesato l’intenzione di deliberare la piena opposizione all’opera nella riunione congiunta dei consigli comunali del 17 luglio, e di mettere in atto ogni possibile azione per scongiurare l’opera programmata hanno manifestato il proprio appoggio a un approccio che privilegi le esigenze del fiume come strategia generale per risolvere anche il problema della laminazione delle piene.
Alcuni contenuti interessanti sono emersi dalle considerazioni del pubblico o nell’intercalare degli interventi dal moderatore quali la scelta di un approccio che privilegi un sistema di opere progressive, scalabili, adattabili e individuate in aree non di pregio ambientale. Altre considerazioni emerse hanno riguardato l’attendibilità e chiarezza sui dati esposti dalla Regione ad esempio sulla necessità di laminare 50 milioni di mc o su alcune scelte che non hanno trovato, ad oggi nessuna motivazione esplicita quali la riduzione della portata transitabile nel Canale scolmatore Cavrato da 2500 mc/s a 1500 mc/s, riduzione che è stata poi attribuita al Tagliamento. Più che una necessità tecnica pare una scelta politica della Regione Veneto. L’assenza di motivazione apre la riflessione anche a queste considerazioni.

Qui il CS – Convegno Spilimbergo

Per eventuali approfondimenti:
Sandro Cargnelutti  | Cel +39 3356893570
Ciriani Alessandro  | +39 335 438101
Ing. Giorgio Cavallo  | +39 370 369 0683
Ing. Giorgio Damiano  | +39 345 743 6655