Firma la petizione “No Polo Logistico – Difendiamo il territorio” di Porpetto!

Legambiente FVG accoglie la petizione promossa dal Comitato “No Polo Logistico – Difendiamo il territorio” in quanto ne condivide il contenuto. Il consumo di suolo è tutt’ora una delle emergenze di cui si occupa con vertenze e proposte. Un problema che non accenna a ridursi in Regione a fronte di una diminuzione della popolazione. Nuove infrastrutture, poli logistici e commerciali sono i driver più importanti, in questa fase, della continua perdita di suolo, un ecosistema complesso, multifunzionale e vitale.
Di seguito il testo della petizione:
I grandi investitori della logistica sono arrivati anche da noi! Dopo aver fagocitato, nelle Regioni vicine, paesi interi, devastato territori, consumato migliaia di ettari di terreno agricolo in nome dello sviluppo e dei posti di lavoro, aumentato il traffico pesante e l’inquinamento atmosferico e acustico, compromesso la qualità di vita degli ignari cittadini che si sono visti costruire vicino casa, in tempo brevissimo, enormi capannoni, eccoci coinvolti in prima persona.
A Porpetto, un piccolo Comune della Bassa Friulana di circa 2500 abitanti, volevano costruire, su un terreno agricolo vicino all’autostrada A4 e a meno di 100 metri dalle case e dagli impianti sportivi, un enorme Polo Logistico. Ecco l’area interessata dal progetto…
Che cos’è un Polo Logistico? E’ un magazzino di abnormi dimensioni, per lo stoccaggio di merci alimentari e dell’e-commerce. Nel nostro caso, il terreno da cementificare era circa 300.000m2, la superficie coperta era 150.000m2 e l’altezza inferiore ai 20 metri. Per fare un confronto: circa 2 volte e mezzo lo Stadio Friuli o 4 volte l’Ospedale di Ialmicco! Abbiamo calcolato che il volume del fabbricato poteva contenere circa 10 volte tutte le case del Comune di Porpetto! 3 MILIONI DI METRI CUBI!!
Qui sotto la proporzione tra la Chiesa del paese e il progetto. Da Google Maps: la superficie rispetto al paese.
Che impatto può avere questo complesso edilizio sulla vita dei cittadini?
1. Enorme consumo irreversibile di suolo
2. Sfregio paesaggistico per le dimensioni “fuori contesto”
3. Traffico pesante e indotto (con 120 bocche di carico: dichiarati: 400 TIR, stimati: almeno il doppio!)
4. Inquinamento atmosferico e acustico
5. Pericolo per le falde acquifere (unica fonte di acqua per i residenti)
6. Rischio idrogeologico per l’impermeabilizzazione del terreno
7. Impatto climatico ed effetto isola di calore
8. Svalutazione immobiliare delle case dei residenti
9. Cambiamento radicale dell’identità del paese
10. Compromissione della qualità di vita dei residenti con effetti anche sui Comuni vicini
11. Al fine vita dell’attività produttiva, ci troveremo con un ecomostro da smaltire o riconvertire
Per informare l’ignara cittadinanza e per contrastare la realizzazione del complesso edilizio, è nato un Comitato di cittadini denominato “No Polo Logistico – Difendiamo il territorio” che, con tenacia e pazienza e grazie al sostegno dei cittadini, è riuscito a far decadere la delibera 36 che dava parere favorevole all’insediamento.
A questo punto possiamo dirci al sicuro? Purtroppo, NO! Il Sindaco e una parte della Maggioranza (tra cui anche l’Assessore all’ambiente e alle politiche agricole!) vogliono ancora cambiare destinazione d’uso del terreno per permetterne l’insediamento. Per promuovere questo progetto, il Sindaco ha coinvolto anche la Regione FVG. Al momento Porpetto non è presente tra i 26 Comuni appartenenti alla Zona Logistica Semplificata.
Cosa chiediamo quindi:
1. Che non vengano promossi insediamenti logistici o similari lungo la Varante alla ex S.P.80
2. Che l’area rimanga nella attuale destinazione d’uso
3. Che il Comune di Porpetto non venga inserito nel Piano di Sviluppo Strategico per la Zona Logistica Semplificata
Perché? Noi riteniamo fermamente che la logistica debba prima occupare capannoni dismessi già esistenti e non insediare territori agricoli. Perché la logistica deve rimanere confinata in aree produttive dedicate senza invadere le zone residenziali, rischiando di compromettere la qualità di vita dei residenti. Perché la logistica deve essere regolamentata dalla Regione secondo criteri di sostenibilità, ad esempio utilizzando l’intermodalità per ridurre l’utilizzo di camion nel trasporto delle merci e favorire il traffico su rotaia, e non secondo le regole del mercato immobiliare degli investitori. Negli ultimi 15 anni le speculazioni edilizie e lo sviluppo rapido e incontrollato dell’E-commerce, senza una regia territoriale, hanno infatti devastato territori interi: Bassa Bergamasca, Piacenza, Cremona, Novara sono un triste esempio ma l’elenco potrebbe continuare. Non vogliamo che questo avvenga anche da noi! Impariamo dagli errori altrui, prevenendoli!
Aiutaci firmando la petizione che verrà consegnata in Regione. Altri Comitati ce l’hanno fatta a contrastare l’invasione del territorio. Fai in modo che noi, i nostri figli e i nostri nipoti possiamo continuare a vivere tranquilli nel nostro paese senza essere circondati da capannoni logistici e dal suo traffico pesante!
GRAZIE
Comitato “No Polo Logistico – Difendiamo il territorio”