ADESSO BASTA! Con le moto da enduro profanato un luogo simbolo della Carnia
Comunicato stampa – Tolmezzo, 29 luglio 2015
Sabato e domenica decine di moto hanno stravolto la mitica località carnica
Enduro: un’invasione sui prati di Pani!
Utilizzati come campo di gara i luoghi immortalati nel recente film sulla Resistenza
Con le moto da enduro profanato un luogo simbolo della Carnia
“Una mattina mi sono alzato …e ho trovato l’invasor!” sono queste le parole con cui inizia l’inno più famoso della Resistenza italiana. Sabato e domenica scorsi, sui prati prospicienti Pani, non c’erano i tedeschi, ma degli ospiti del tutto fuori luogo, che con il loro rumore, l’inquinamento prodotto e le loro esibizioni hanno sconvolto la pace e le caratteristiche di questa località.
“Quello a cui ho assistito ha davvero dell’incredibile – attacca, furente, il presidente del circolo Legambiente della Carnia, Marco Lepre – mai mi sarei aspettato di trovare uno dei luoghi simbolo della Carnia, che ha fatto da sfondo e copertina anche al film realizzato da Marco Rossitti nel 2012 (“Carnia 1944. Un’estate di libertà”) e a cui è difficile non essere affezionati, trasformato in pista per la pratica dell’enduro. Si tratta di una vera e propria profanazione di una delle località più belle della nostra regione, dove trovarono rifugio i partigiani durante gli ultimi mesi della guerra e che oggi è universalmente apprezzata per il suo ambiente naturale, la cura del paesaggio ed i suoi prodotti caseari”.
La presenza di decine di moto pare sia stata possibile per la disponibilità concessa da alcuni proprietari di terreni a ospitare un gruppo di “appassionati” di questo sport, che si sono insediati, per tenere quella che hanno definito una “festa privata”, con tanto di camper e furgoni. “La festa sarà stata anche privata – contesta Lepre – ma la pace e l’ambiente di Pani sono un bene pubblico, che appartiene a tutta la comunità e va rispettato e tutelato!”
Il rappresentante di Legambiente preferisce sorvolare sul livello culturale e la sensibilità per l’ambiente che contraddistingue gli appassionati di questo sport, che accompagnano anche i figli in giovane età a divertirsi su delle mini moto per creare solchi sui prati, non si capacita però della “tolleranza” o dell’inerzia dimostrata dalle autorità, in primo luogo il corpo forestale. “Appena ricevuta la segnalazione da parte di alcuni turisti indignati – prosegue Lepre – ho cercato di mettermi in contatto con la stazione forestale di Villa Santina, ma nessuno mi ha risposto”. Pani si trova oltretutto all’interno del Parco Intercomunale delle Colline Carniche e il Comune di Enemonzo ha approvato un Piano di Classificazione Acustica che dovrebbe escludere questo livello di emissioni sonore.
Nelle stesse giornate era in pieno svolgimento la “Motocavalcata delle Alpi Carniche”, una manifestazione che in passato ha sollevato non poche proteste, ma che almeno negli ultimi tempi pare abbia risparmiato i sentieri contrassegnati dal CAI. Sopra i monti di Ravascletto veniva anche rilevata la presenza abusiva di moto all’interno di aree tutelate. “Tutto questo dovrebbe far riflettere le autorità e portare a una modifica delle leggi e dei regolamenti. Ci troviamo davanti a una vera e propria emergenza, che ha indubbiamente risvolti culturali e di educazione dei cittadini, ma che comporta anche conseguenze economiche. Pensiamo solo al danno di immagine che ricava il nostro territorio e il turismo da situazioni come quelle verificatesi in Pani”.