Vota SÌ per fermare le trivelle
EPILOGO REFERENDUM TRIVELLAZIONI
Legambiente: “Non sarà il mancato raggiungimento del quorum a salvare le fonti fossili. Ora spetta al Governo rispettare gli impegni presi alla Cop 21 di Parigi e avviare una nuova stagione incentrata sulle fonti rinnovabili”
Nonostante le difficoltà ai seggi, la disinformazione e gli inviti all’astensione, una straordinaria mobilitazione dal basso ha portato milioni di italiani al voto
“Il quorum non è stato raggiunto ma di due cose siamo certi. La prima è che la proroga senza limiti delle concessioni per l’estrazione di petrolio e gas rimane una colossale ingiustizia, in contrasto con le regole del diritto UE sulla libera concorrenza. La seconda, è che non sarà certamente il mancato raggiungimento del quorum a fermare un cambiamento del modello energetico che sta già mettendo le fonti fossili ai margini, perché esiste un altro scenario più conveniente, pulito, democratico. La nostra battaglia continua e la straordinaria mobilitazione dal basso organizzata in poche settimane, malgrado disinformazione e inviti all’astensione, dimostra il consenso di cui gode tra i cittadini il tema dello sviluppo sostenibile, per combattere i cambiamenti climatici e far crescere le energie pulite”.
Questo il commento della presidente di Legambiente Rossella Muroni ai risultati del referendum sulle trivellazioni. La campagna referendaria, secondo l’associazione ambientalista ha messo in evidenza come l’ambiente sia diventato oggi una questione centrale per i cittadini e trasversale agli schieramenti politici. Il Governo Renzi, malgrado gli inviti all’astensione e le politiche a favore delle fonti fossili, dovrà prenderne atto e accelerare sulle scelte di tutela degli ecosistemi e di sviluppo incentrato sulle fonti rinnovabili. L’Italia possiede oggi risorse naturali e opportunità per ridurre l’utilizzo di petrolio e gas puntando sulle alternative realmente competitive ma bloccate da politiche miopi e sbagliate: l’autoproduzione da energie rinnovabili, il biometano, l’efficienza energetica.
Legambiente annuncia quindi che nei prossimi giorni presenterà una denuncia alla Commissione europea contro la norma che concede concessioni illimitate per le estrazioni di petrolio e gas. Continuerà la battaglia affinché si intervenga da subito sulle numerose criticità emerse rispetto alle attività estrattive in mare, a partire dalla dismissione delle piattaforme che già oggi non sono più attive e per stabilire royalties giuste per tutte le attività estrattive, cancellando un sistema iniquo per cui larga parte delle concessioni non paga le royalties e chi lo fa le deduce dalle tasse. In tutto il mondo si sta andando verso una tassazione legata alle emissioni di gas serra per spingere gli investimenti verso l’efficienza e il nostro Paese avrebbe tutto l’interesse ad andare in questa direzione cancellando privilegi assurdi per i petrolieri.
{tab=NOTA 29 MARZO 2016}
Difendere il mare dall’inquinamento con la democrazia. Contro la codardia dei potenti votare SI al referendum del 17 aprile
Domenica 17 aprile sarà una data fondamentale per la tutela dei mari italiani e per una politica energetica rispettosa dell’ambiente.
Lo hanno ribadito gli esponenti del Comitato FVG per il Si al referendum del 17 aprile, in una conferenza stampa oggi al Caffè San Marco di Trieste.
comunicato anche in allegato
Andrea Wehrenfennig, coordinatore del Comitato, ha ricordato che il referendum intende abrogare la norma – introdotta dalla legge di Stabilità alla fine del 2015 – che ha prorogato senza limiti di tempo le concessioni rilasciate alle società petrolifere per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas in mare entro 12 miglia dalla costa. Un assurdo regalo alle compagnie petrolifere, che prima operavano grazie a concessioni ventennali o trentennali, versando allo Stato royalties irrisorie se rapportate ai danni prodotti (l’estrazione aggrava tra l’altro la subsidenza in Adriatico).
Carlo Franzosini, biologo dell’Area Marina Protetta di Miramare, ha citato il recente rapporto di Greenpeace, basato sui dati del Ministero dell’ambiente, dal quale emerge che anche l’attività “normale” delle piattaforme (le “trivelle”) per l’estrazione di gas in Adriatico – in corso da anni – produce impatti molto negativi sugli organismi marini. I tre quarti dei sedimenti raccolti sui fondali nei dintorni delle trivelle, mostrano infatti livelli di inquinamento da metalli pesanti (mercurio, cromo, piombo, ecc.) e da idrocarburi policiclici, alcuni cancerogeni, ben superiori ai limiti previsti dalle norme europee. Anche l’86 per cento delle cozze raccolte nei pressi delle “trivelle” sono risultate inquinate dalle medesime sostanze. Sostanze che entrano nella catena alimentare e arrivano
all’uomo, attraverso i pesci ed i molluschi commestibili.
I danni ambientali sarebbero poi catastrofici, e le conseguenze – pesanti anche per la pesca ed il turismo – si protrarrebbero per anni o decenni, se si verificasse un grave incidente con lo sversamento di petrolio in mare, com’è accaduto nel 2010 sulla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico e pochi giorni fa in un’altra “trivella” presso le coste tunisine.
Wehrenfennig ha aggiunto che la norma oggetto del referendum contraddice clamorosamente gli impegni sottoscritti anche dall’Italia nella Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, i quali prevedono la promozione dell’efficienza energetica e l’uso massiccio delle fonti rinnovabili al posto di quelle fossili, come petrolio e gas.
I rappresentanti del Comitato hanno stigmatizzato l’appello all’astensione del ministro dell’ambiente Galletti e quello della Presidente della Regione, Serracchiani: “Un atteggiamento ignobile, perché da un lato mira a svilire uno dei pochi strumenti di cui dispongono i cittadini per contrastare le scelte sbagliate del Governo e del Parlamento, mentre dall’altro non esita a diffondere notizie allarmistiche quanto infondate, come la minaccia di migliaia di posti di lavoro a rischio in caso di vittoria dei SI. Una dimostrazione di codardia, in definitiva: una classe politica minimamente decente farebbe piuttosto campagna per il NO, utilizzando argomenti razionali e non palesi falsità pur di favorire la lobby degli idrocarburi”.
Gabriella Cucchini Zanini, console del Touring Club Italiano a Trieste, ha ricordato che il TCI ha aderito con convinzione al Comitato nazionale per il SI, per difendere e valorizzare il turismo, risorsa nazionale sia culturale che economica. Il TCI invita tutti i suoi soci a votare Si al referendum del 17 aprile.
Il Comitato ha annunciato una serie di banchetti informativi sul referendum, che saranno collocati nelle zone centrali di Trieste a partire da venerdì 1 aprile. Sabato 9 aprile pomeriggio, inoltre, si terrà in piazza della Borsa un concerto con la partecipazione di vari gruppi musicali triestini.
Diverse iniziative sono previste a Monfalcone, Gorizia, Udine, Pordenone e in altre località della regione, a cura delle associazioni aderenti al Comitato regionale.
Si vota soltanto domenica 17 aprile, dalle 7 alle 23, muniti di tessera elettorale e di un documento di identità.
{tab=NOTA 11 APRILE 2016}
Alla conferenza stampa dell’11/04/2014 erano presenti
per il Comitato: Legambiente FVG (Sandro Cargnelutti), Climazione (Marisa Duca), Italia Nostra (Gabriele Cragnolini) e LIPU (Elisa Tomat)
per il Parlamento: Serena Pellegrino, Gianna Malisani,Carlo Pegorer, Walter Rizzetto
per il Consiglio Regionale FVG: Ilaria Dal Zovo
Comunicato stampa, 11 aprile 2016
ANCHE IN FRIULI VENEZIA GIULIA RAPPRESENTANTI DELLA SOCIETÀ CIVILE, DELL’ECONOMIA E DELLA POLITICA INVITANO A VOTARE SI AL REFERENDUM DEL 17 APRILE
Oltre 30 associazioni ambientaliste, sportive, ricreative, culturali si sono unite nel Comitato regionale FVG “Vota Sì per fermare le trivelle”, ma ci sono anche la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), l’AIAB, Libera, e si dichiarano per il Sì anche molti esponenti della politica, sia della maggioranza sia dell’opposizione.
Sandro Cargnelutti, intervenendo lunedì 11 aprile alla conferenza stampa indetta a Udine per spiegare le ragioni del sì quale rappresentante del Comitato regionale, ha ribadito che col nostro voto al referendum possiamo dare un segnale chiaro e inequivocabile sulla politica energetica che vogliamo. Partecipare al referendum non significa solo voler porre un limite alla durata delle concessioni di ricerca ed estrazione di petrolio e gas entro le 12 miglia: vuol dire indicare quale futuro desideriamo per i cittadini e i territori di questo Paese; vuol dire spingere verso un futuro pulito, libero dalle pastoie dell’illegalità, dei rischi e dell’inquinamento che caratterizzano la filiera del petrolio. E, inoltre, vuole dire valorizzare uno dei pochi strumenti di democrazia – quale il voto referendario – di cui i cittadini ancora dispongono.
Per tutti questi motivi invitiamo tutti i cittadini ad andare a votare, e a votare Sì. Affinché il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porti fuori delle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta, rispettando gli impegni che il Governo ha preso alla COP21 di Parigi a fine 2015”, per dire SÌ all’unico futuro che l’Italia merita: rinnovabile, pulito e giusto.
Il SÌ chiede il ripristino della norma precedente alla Legge di Stabilità 2016 che già prevedeva una scadenza temporale per ogni concessione di petrolio e gas in mare entro le 12 miglia dalla costa. Il sì vuole cancellare il “privilegio” portato dalla Legge di Stabilità 2016: nessuna concessione di un bene dello Stato può essere affidata a un privato senza limiti di tempo, come prevede anche la normativa comunitaria.
Già da queste prime ragioni, si evince quanto le scelte ambientali siano profondamente e strettamente intrecciate con la democrazia, la legalità e l’economia.
Eventuali incidenti – quale quello occorso alla piattaforma Deepwater Horizon della B.P. nel Golfo del Messico (2010) – avrebbero conseguenze gravissime su pesca e turismo; ma senza scomodare il “futuro”, già ora, a fronte di estrazioni modestissime, le perforazioni producono il problema della subsidenza del suolo (come già accade in Emilia Romagna), e attorno alle 34 piattaforme presenti in Adriatico i sedimenti dei fondali marini attorno alle piattaforme e i mitili risultano inquinati da sostanze (metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici) che possono entrare nella catena alimentare.
Alla COP21 di Parigi dello scorso dicembre, il Governo italiano – insieme ad altri 194 paesi – ha sottoscritto uno storico impegno a contenere la febbre della Terra entro 1,5 gradi centigradi, dichiarando fondamentale l’abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili. Con il Sì chiediamo al Governo Italiano di essere coerente con questo impegno, e di impegnarsi per una politica energetica che dia più forza alle rinnovabili, concentrando in questo settore l’innovazione e l’impiego di manodopera.
{tab=MEMBRI DEL COMITATO}
Hanno aderito al Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia “Vota SI per fermare le trivelle” le seguenti associazioni:
ACCRI (Focsiv), Acli FVG, AIAB FVG, Arci, ARCI Servizio Civile del Friuli Venezia Giulia, Area Marina Protetta di Miramare, Associazione climAzione, Associazione Eugenio Rosmann di Monfalcone, Associazione Senza Confini Brez Meja, Bioest, Centro multiculturale italo sloveno, Circolo del Manifesto di Trieste, CIA FVG (Confederazione Italiana Agricoltori), Collettivo UP Attivismo Critico, Comitato Pace e Convivenza Danilo Dolci, Comitato salvaguardia del Golfo di Trieste, Comitato Stop TTIP Trieste, Deželna Kmečka Zveza – Associazione Regionale Agricoltori, Descrescita Felice Muggia, FIAB, Fiom Cgil,
Impronta Muggia, ISDE Medici per l’Ambiente, Italia Nostra FVG, Konrad, LAV, Legambiente, Libera, LIPU, Marevivo, Slow Food, UISP, Unione degli Studenti, WWF.
{tab=INIZIATIVE}
7 aprile h18 – Forte di Osoppo
11 aprile h11 – Udine (conferenza stampa)
{tab=CONTATTI}
Recapiti Comitato FVG per il SI al referendum del 17 aprile: comitatofvgnotriv@gmail.com / 3887219510
{tab=MATERIALI}
materiali del Comitato Nazionale
Dal sito nazionale del Comitato è possibile leggere, scaricare, diffondere l’appello e prendere atto di tutte le informazioni relative al perchè è è necessario votare sì il prossimo 17 aprile, nonchè prendere visione degli enti aderenti al comitato.
materiali segnalati da Legambiente
Trivelle fuorillegge -studio su inquinamento da attività estrattive in Adriatico studio di Greenpeace
Vademecum di Legambiente per il Referendum (in allegato)
Vota Sì – 7 buone ragioni per farlo (in allegato)
Mappa “La minaccia del petrolio nel mare italiano (in allegato)
Mappa “Le piattaforme interessate dal Referendum” (in allegato)
5 slide di Andrea Wehrenfennig (in allegato)
Immagine “Ferma la trivellazione”
Comunicati, interviste, approfondimenti da Legambiente
Articolo di Dario Predonzan “Idrocarburi o mare pulito?” (in allegato)
Articolo di Aurelio Juri “L’ADRIATICO, POSSIAMO GOVERNARLO INSIEME?” (in allegato)
Domande e risposte sulla consultazione: un sì per salvare i nostri mari (in allegato)
Comitato Direttivo di Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio Italia – comunicato del 21/3/2016 (in allegato)
Articolo di Nicola Armaroli, direttore del mensile “Sapere”, scienziato esperto di energia (in allegato)
Articolo di Avvenire “Trivelle e custodia del Creato” (in allegato)
Articolo Corriere della Sera “La campagna dei vescovi NO TRIV” (in allegato)
Scheda sui temi connessi al Referendum (il quesito referendario, quante sono le piattaforme, le royalties incassate, l’impatto ambientale) a cura di carlo Franzosini (in allegato)
Moratoria decisa dal governo francese sulle trivellazioni nel Mediterraneo
Video e interviste segnalate da Legambiente:
Petrolio e politica Petrolio e politica
Edoardo Zanchini / Omnibus / La7 http://www.la7.it/omnibus/rivedila7/trivelle-un-buco-nellacqua-31-03-2016-179250
Puntata 29 marzo / La 7, trivelle verso la fine minutaggio: 2.43.56 (fino a 2.52) http://www.la7.it/dimartedi/rivedila7/dimarted%C3%AC-puntata-29032016-30-03-2016-179091
Imperdibile Vespa. Anteprima su referendum Porta a porta 29 marzo http://www.portaaporta.rai.it/puntate/i-viaggi-in-italia-dei-kamikaze-di-bruxelles-strage-in-pakistan-perche-i-cristiani-sono-perseguitati-che-cose-il-referendum-sulle-trivelle-giorgia-meloni-se-fossi-sindaco-farei/#play
Repubblica / Zanchini / Tabarelli / http://video.repubblica.it/dossier/referendum-trivelle/referendum-trivelle-fronte-no-ambientalisti-fermatevi-fronte-si-avanti-con-le-rinnovabili/233862?video
TG24 Sky http://tg24.sky.it/tg24/politica/2016/03/29/referendum-trivelle-17-aprile-scheda.html
Video promozionale #VotaSì per dire #StopTrivelle
Video I MERIDIANI (TV SLO), a cura di Mojca Juratovec, di Silvia Stern (presente Andrea Wehrenfennig)
Il compito principale del Comitato è quello di informare i cittadini (cosa che per ora i media non stanno facendo) con tutti i mezzi, sia i più tradizionali che tutti i social e, per quanto possibile di organizzare momenti di approfondimento, in vista soprattutto del fine settimana del 8-9-10 aprile, in cui ci sarà una mobilitazione nazionale “1000 piazze per il referendum”
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