La mobilitazione contro TTIP, CETA e TISA continua
Il 18 marzo a Trieste appuntamento di informazione e dibattito presso EATALY , Riva Gulli 1 alle ore 17.30 in Aula didattica.
C’è un filo rosso, anzi nero (anche se il colore dei soldi è verde ma è antipatico dirlo) che lega il Canada al Lussemburgo ed è la rincorsa a chi fa meglio sull’allargare le maglie delle politiche di elusione fiscale, a soddisfare le filosofie ed appetiti di corporations e multinazionali, a sottacere o voltarsi dall’ altra parte se si tratta di accogliere o riciclare denaro e ricchezze la cui provenienza, forse, anzi quasi certa, che non è né trasparente né tantomeno legittima, ma poichè pecunia non olet si aprono le cassaforti, si stampano altre banconote, si chiudono tutti e due gli occhi. Non è un mistero per nessuno che il Canada sia diventata sede, principale e/o secondaria di molte multinazionali USA, per restare ne settore agroalimentare: citeremo la Nestlè che si è sistemata in Sheppard Avenue West a NorthYork , distretto di Toronto nell’ Ontario, la Molson Coors Brewing Company di Denver che a suo tempo aveva comprato la Pilsner cecoslovacca e che utilizza la Divisione Canadese di Toronto per l’ acquisizione di altri marchi famosi, soprattutto europei, ed ha concentrato la produzione in tre stabilimenti a Moncton , Vancouver e Calgarys.
Ed anche la Constellations Brands, la cui sede è a Mississagua nell’ Ontario, e che annovera tra le sue acquisizioni, oltre ad alcune marche di icewein canadesi il più famoso Chianti Ruffino di Pontassieve..
Nota del Comitato STOP TTIP/NO CETA di Trieste.