Benvenuta Sappada in Friuli Venezia Giulia, ma…
Legambiente ha richiesto un incontro al Sindaco di Sappada. Un gesto di cortesia per un comune che ormai fa parte della nostra regione, ricco di risorse ambientali e paesaggistiche. Ma non è però la sola motivazione di tale richiesta. Scopriamo il perché. La nostra associazione, rappresentata da Sandro Cargnelutti e Marco Lepre, insieme a Lucia Ruffato del WWF(BL) e Massimo Gazzola di Mountain Wilderness (TV) hanno richiesto e ottenuto un appuntamento in Regione con il direttore del Servizio gestione risorse idriche, dott.ssa Anna Lutman per approfondire un tema che sta a cuore ai richiedenti: l’eccessivo sfruttamento idroelettrico dei rii e torrenti montani. Ma cosa centra Sappada in tutto ciò?
Il Comune dolomitico ha presentato a suo tempo alla Provincia di Belluno 2 progetti di centraline da collocare: – nell’orrido di Acquatona, a valle dell’abitato, dove è presenta una particolare cavalletta inserita nella lista rossa dell’IUCN e meta obbligata di molti turisti – sopra Cima Sappada e sotto le sorgenti del Piave (centralina autorizzata, in attesa della concessione a derivare, che il comune non ha ancora richiesto). Questo tratto d’acqua è dichiarato sito di riferimento. Tali siti infatti, sono collocati in corpi idrici caratterizzati da condizioni di pregio ecologico e lieve alterazione antropica e consentono di definire condizioni chimico-fisiche, idromorfologiche e biologiche corrispondenti allo stato elevato così da poter procedere alla classificazione dei corpi idrici di pari tipologia tramite valutazione del loro scostamento da questa situazione pressoché indisturbata. Come associazioni abbiamo ribadito la nostra contrarietà alle due opere di presa ricordando che la direttiva “derivazioni” del 2017 vieta espressamente l’uso dell’idroelettrico nei corsi d’acqua con qualità elevata e nei siti di riferimento. Non avendo ricevuto la nostra Regione la documentazione si è parlato molto delle procedure che accompagnano il passaggio “delle carte” dalla regione Veneto al FVG, con normative nazionali che nel frattempo sono cambiate (direttiva derivazioni) e sapendo che le norme del FVG sono più restrittive di quelle operanti in Veneto. Qualcuno dirà: Legambiente è contro le energie rinnovabili. No, non è così. Queste però non possono essere realizzate a scapito di altre importanti risorse ambientali solo perché il sistema incentivante le rende economicamente convenienti a fronte di una quantità risibile di energia prodotta.