Da vent’anni i Campi di Volontariato: alla ricerca di collaboratori!
Puntuali come ogni estate, alla chiusura dell’anno scolastico ripartiranno i “campi di volontariato” di Legambiente in montagna, l’esperienza che unisce vacanza e lavoro in favore della natura e delle comunità locali. Questa forma di “turismo alternativo”, che l’associazione ambientalista propone nella nostra regione dall’ormai lontano 1998, ha così superato i vent’anni di effettuazione, ma, nonostante nel corso degli anni registri un incremento significativo sia delle richieste di partecipazione che dell’offerta di opportunità, incontra purtroppo qualche problema.
Grazie al “cigno verde” sono migliaia, in tutta Italia, i giovani e i meno giovani che possono trascorrere, a costi contenuti, un soggiorno di una decina di giorni in località di grande interesse ambientale e paesaggistico, come le isole Eolie, la Costiera Amalfitana, il Salento o l’isola dell’Asinara. Nel Friuli Venezia Giulia ad essere privilegiate sono state fin dall’inizio le piccole località di montagna – da Sauris e Preone a Lauco, da Resia e Moggio Udinese alle Valli del Natisone – dove c’è più bisogno di un apporto esterno e dove un turismo di piccoli numeri è comunque significativo per l’economia delle comunità.
Dato che, per regolamento, i volontari devono scegliere sedi situate al di fuori della loro regione di provenienza, in questi anni sono stati più di 600 gli ospiti giunti da ogni parte d’Italia, con un numero di pernottamenti che variava da dieci a quindici notti. Interessanti anche le attività che sono state svolte dai volontari nelle località che hanno ospitato i Campi: dalla manutenzione di siti archeologici, come la basilica paleocristiana del Col di Zuca a Villa Santina e le tombe altomedievali di Lauco; alla bonifica di piccole discariche di rifiuti come a Socchieve, a Raveo e nei pressi del Rifugio Corsi; dalla pulizia delle canalette di scarico delle acque meteoriche lungo le strade forestali che portano alle malghe di Forni di Sopra; alla preparazione del terreno per l’allestimento dell’orto botanico del centro visite del Parco delle Prealpi Giulie. Ma è soprattutto sulla sentieristica e sulla cura o il completo ripristino di percorsi da tempo trascurati che si è concentrata soprattutto l’attenzione di Legambiente. E’ il caso del sentiero naturalistico di Dogna o di quello che collega La Maina con Sauris di Sotto, per non parlare dell’itinerario che dal paese di Caneva di Tolmezzo sale a Somp lis Voris, liberato dai rovi nelle estati del 1999 e 2000 e oggi segnalato e descritto nella pubblicazione appena edita dalla locale sezione del CAI.
La stagione 2018 dei Campi di Volontariato inizierà a metà giugno, partendo da Dogna, ai piedi del Montasio, uno dei Comuni più piccoli della regione, guidato dal Sindaco più giovane del Friuli e simbolo, allo stesso tempo, di un abbandono e uno spopolamento e di una volontà di resistere e reagire. Si proseguirà con altri Campi in programma a Forni di Sopra, Cercivento e Givigliana.
Per i partecipanti, oltre al lavoro, ci sarà naturalmente tanto spazio per le escursioni in montagna e la scoperta delle bellezze e delle particolarità del territorio, a partire dall’esperienza della ricostruzione seguita al terremoto che comporta un appuntamento ormai fisso con la visita guidata del Museo e del centro storico di Venzone.
Legambiente ripropone l’esperienza di vacanza/lavoro, ma cerca anche nuovi collaboratori!
Per seguire e accompagnare i volontari Legambiente ha bisogno di “assistenti”, interessati a vivere un’esperienza diversa dal comune e desiderosi di far conoscere agli ospiti la storia e la cultura della propria terra.
Dopo un certo numero di anni c’è bisogno di un ricambio e il circolo della Carnia di Legambiente cerca per questo compito preferibilmente giovani laureati o studenti universitari, ai quali verrà riconosciuto un rimborso spese.
Chi fosse interessato può mandare il proprio curriculum a questo indirizzo mail: carnia@legambientefvg.it oppure telefonare allo 0433.2226. Una nota negativa riguarda purtroppo il sostegno finanziario a questi progetti. Pur essendo quasi interamente coperte dalle quote di iscrizione dei partecipanti, una parte delle spese relative all’alloggio, al vitto e ai trasporti necessita di un ulteriore apporto. Nel corso degli anni, in seguito alla crisi, è via via venuto meno il modesto contributo che le Amministrazioni Comunali riuscivano ad assicurare e la Regione non ha confermato l’inserimento tra gli interventi a favore del turismo montano. Con il solo, importante, ma finora insufficiente aiuto dell’U.T.I. Della Carnia, questa bella esperienza rischia di concludersi nel giro di pochi anni.
Maggiori informazioni sui programmi e le modalità di partecipazione ai Campi di Volontariato sono rintracciabili sul sito nazionale di Legambiente.