Sui sentieri delle foreste che curano
Cos’è la terapia forestale? E che differenza c’è con il “bagno di foresta”? Quali sono i benefici dello stare tra gli alberi e in natura per la salute fisica e mentale? A queste e molte altre domande risponderanno i relatori della videoconferenza intitolata “Sui sentieri delle foreste che curano”, lunedì 29 marzo alle 21 sulle pagine Facebook degli organizzatori: la Sezione CAI di Pordenone e il circolo Legambiente “Fabiano Grizzo”, nell’ambito del progetto “Cambiamo aria!”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Nel corso dell’incontro verrà presentato il primo libro tutto italiano dedicato all’ultima arrivata tra le Medicine Complementari: la Terapia Forestale. Il report è stato realizzato per iniziativa del Club Alpino Italiano e dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con la collaborazione scientifica del Centro di Riferimento Regionale in Fitoterapia ed è scaricabile gratuitamente in formato elettronico al seguente link: https://www.cai.it/il-libro-
Interverranno: Giovanni Margheritini, vicepresidente del Comitato Scientifico Centrale del Cai, Franco Finelli, medico e presidente della Commissione Centrale Medica del Cai, Federica Zabini, ricercatrice Cnr – Istituto per la BioEconomia, co-curatrice del libro Terapia Forestale e responsabile Cnr per il progetto di terapia forestale, Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr e referente scientifico del CSC per il progetto di terapia forestale e Rita Baraldi ricercatrice CNR presso l’Istituto IBE-CNR di Bologna, coautrice del libro Terapia Forestale.
Lo studio approfondisce la pratica e le prospettive della terapia forestale che sempre più studiosi fanno rientrare fra i servizi ecosistemici resi da boschi e foreste all’uomo. Sono stati approfonditi scientificamente alcuni aspetti del rapporto tra natura e salute umana, arrivando a conclusioni suffragate da esperimenti sul campo, studi e dati statistici.
CAI e CNR hanno organizzato e condotto alcune sessioni sperimentali di terapia forestale a partire da agosto 2020, sotto la guida di psicoterapeuti e psicologi, secondo un protocollo definito e con il coinvolgimento di alcuni rifugi e sezioni CAI della Toscana e dell’Emilia-Romagna, oltre che in Trentino, e di gruppi di volontari, fino a interessare quasi 200 persone. Non sono state effettuate valutazioni rispetto ai benefici fisici, ma i risultati hanno indicato che gli indici di ansia, depressione, ostilità e confusione, in seguito alle sessioni di terapia forestale sono significativamente e considerevolmente diminuiti, spesso anche più che in altre esperienze riportate nella letteratura scientifica internazionale.
“L’aspetto più importante del nostro studio è costituito dal fatto che attraverso sperimentazioni sul campo e verifiche scientifiche abbiamo cercato di dare un inquadramento rigoroso alla materia, anche grazie alla collaborazione del Cerfit, Centro di riferimento per la Fitoterapia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze” spiega Francesco Meneguzzo.
L’obiettivo dello studio e delle sperimentazioni è che anche in Italia la terapia forestale possa essere prescritta dai medici come terapia, anche solo di supporto a certe patologie, come già avviene in alcuni Paesi europei.
Sarà possibile assistere e partecipare alla videoconferenza in diretta Facebook sulle pagine @LegambientePN / @CAI Pordenone / @LegambienteFVG
e su Youtube: Legambiente FVG APS.