Legambiente e AIAB in difesa della biodiversità e per far conoscere il mondo delle api
Grande successo giovedì sera al centro visite Gradina, della Riserva naturale laghi di Doberdò e Pietrarossa, per la serata dedicata al tema della biodiversità intitolata “Biodiversità in pericolo: il rischio di un mondo senza api” organizzata dal Circolo “Ignazio Zanutto” di Monfalcone in collaborazione con AIAB FVG nell’ambito del progetto “A scuola di BIO”.
Nel corso dell’incontro si è parlato dell’indispensabile ruolo degli insetti impollinatori ed in particolare delle api, della loro variabilità genetica e di come questa sia importante per consentire l’adattamento di questi animali alle condizioni dell’ambiente in cui essi vivono ma anche per svolgere nel modo adeguato il loro ruolo di impollinatori per le piante, molte delle quali ci forniscono quotidianamente il cibo.
In particolare la dott.ssa Victoria Bertucci ha presentato i risultati di alcuni studi genetici compiuti dall’Università di Trieste nell’ambito del progetto transfrontaliero “Adria 3” su alcune popolazioni di api locali che hanno indicato, tra l’altro, come le api dell’altipiano-carsico triestino/sloveno siano separate geneticamente, dalle sottospecie Apis mellifera ligustica e Apis mellifera carnica rispetto alle quali presentano caratteristiche intermedie. Queste informazioni risultano importante al fine della tutela delle varietà autoctone grazie ad una accurata selezione delle api regine da parte degli apicoltori, evitando quanto più possibile l’importazione di varietà alloctone. Da tempo, infatti, si è acceso un dibattito sulla salute della api, sulla “forza” delle famiglie e sulle morie e spopolamenti che, con sempre maggiore frequenza, colpiscono il nostro patrimonio apistico. Tra le cause di questi fenomeni ci sono la diffusione di parassiti (facile in ambienti promiscui, con alta densità di popolazione) e l’utilizzo di fitofarmaci e pesticidi.
Su quest’ultimo aspetto si è focalizzato l’intervento di Melania Farnese, di Legambiente Nazionale, che ha presentato il Dossier “Stop pesticidi” di Legambiente; un dato preoccupante, è stato rilevato, consiste nella quantità di residui derivanti dall’impiego dei fitofarmaci in agricoltura. Ma il problema vero è il multiresiduo, che la legislazione europea non considera non conforme se ogni singolo residuo non supera il limite massimo consentito, benché sia noto che le interazioni di più principi attivi possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici sull’organismo umano.
Il dato confortante è che, salvo rare eccezioni, dovute forse a contaminazione ambientale, i campioni di frutta e verdura provenienti da agricoltura biologica risultano essere privi di residui di fitofarmaci.
Ha chiuso la serata il prof Marco Fragiacomo, Dirigente dell’ISIS BEM Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano, che ha presentato il progetto Genki (Global Environment Network, Knowledge and Involvement) promosso da Legambiente in collaborazione con Eurotech group, sull’analisi della qualità dell’aria mediante centraline installate in diverse scuole appartenenti alla rete (ISIS D’Annunzio-Fabiani di Gorizia, ISIS Malignani di Cervignano) ed un innovativo progetto per lo sviluppo di un alveare intelligente che andrà a monitorare il comportamento delle api.
Patrick Veca, perito elettronico neo-diplomato dell’ISIS Einaudi-Marconi, ha presentato il progetto nei suoi aspetti tecnici e i risultati preliminari ed attesi. Ha spiegato che sul torace degli insetti viene applicato un sensore per monitorarne l’attività e gli spostamenti, mettendo questi ultimi in relazione con i dati ricavati dalla centralina, in modo di interpretare eventuali comportamenti anomali delle api.
La serata si è conclusa con una degustazione di mieli prodotti dall’Istituto agrario “Brignoli” e dal Consorzio Apicoltori.