Verde urbano, infrastrutture e ciclabili: una convivenza difficile, ma dagli errori si può imparare (forse)!
Legambiente Gorizia APS desidera esprimere il suo rammarico per dover apprendere da articoli apparsi sulla stampa locale che l’amministrazione comunale di Gorizia ha affidato l’incarico di effettuare la progettazione definitiva e esecutiva, oltre alla direzione dei lavori, del secondo lotto (di 191,475€, seguito al primo per 300.000€) per le opere di “restyling” dei Giardini Pubblici di Corso Verdi. A questo proposito segnala ancora una volta la poca (o nulla) trasparenza delle procedure in questione, in particolare dopo aver fatto presenti già mesi fa, insieme all’Associazione “Italia Nostra” di Gorizia, le proprie perplessità in merito ad alcuni aspetti di tale progetto, che si prevede costerà, a fine lavori, l’importo di 1,35 milioni di Euro provenienti dal PNRR. Naturalmente non siamo contrari a interventi di cura e manutenzione del patrimonio verde dei Giardini pubblici come di altre aree, e non solo di poche aiuole (peraltro con accostamenti cromatici di dubbio gusto!), ma vorremmo poter partecipare attivamente alla definizione di progetti di tale portata economica, ambientale, sanitaria e di immagine per la nostra città, mettendo a disposizione dei decisori pubblici le competenze in materia dei nostri soci e collaboratori (nel contesto di una progettazione veramente partecipata). Speriamo poi che il “restyling” permetta che non si verifichino più violazioni degli spazi dei Giardini, come quelle viste da ultimo durante la recente manifestazione “Gusti di frontiera” e di cui alleghiamo testimonianza fotografica.
Cogliamo l’occasione per ricordare all’Assessore all’Ambiente l’impegno da lui preso in seguito all’abbattimento in via dei Cordaioli di due vetusti e malandati Olmi siberiani, che hanno lasciato il posto a una nuova pista ciclabile.
Purtroppo, consultati tecnici qualificati, si è dovuto procedere al taglio dei due Olmi, che presentavano dei problemi di stabilità, risultato di anni di una loro scorretta gestione (capitozzature drastiche e radici tranciate e maltrattate in seguito a lavori di asfaltatura arbitrari).
L’impegno espresso dall’assessore era di procedere alla piantumazione, in una percentuale del 120%, del fogliame rimosso, con altre essenze arboree e cespugli tali da creare una barriera tra la pista ciclabile e la strada e ora che la stagione propizia alle piantumazioni si sta avvicinando, desideriamo sapere come si intenda procedere concretamente: quali essenze sono state scelte, quando e come verranno messe a dimora e da chi?
Abbiamo poi appreso dalla stampa che l’amministrazione comunale intende procedere al censimento del patrimonio arboreo di Gorizia e a valutarne la stabilità: ci auguriamo che altri alberi non debbano fare la stessa fine degli olmi e che comunque tutte le decisioni in merito alle alberature cittadine vengano prese in seguito a una procedura di attiva partecipazione dei cittadini e di tutte le parti interessate. Segnaliamo anche che alcune disposizioni relative a recenti bandi europei (ormai scaduti) stabilivano che non si possono premiare progetti per piste ciclabili o altre infrastrutture di mobilità sostenibile che implichino il taglio di alberi esistenti e sarà nostra cura vigilare affinché tale principio venga scrupolosamente rispettato.
A Legambiente Gorizia APS non risulta sia mai stato varato il Regolamento comunale del verde e che nella gestione del verde pubblico vengano applicati i CAM (Criteri Ambientali Minimi), come previsto dal DM 63 del 20 marzo 2020), mentre continuano a verificarsi episodi di maltrattamenti, in particolare alle radici delle piante, e di tagli, a nostro parere ingiustificati, di alberi (veri e propri albericidi!). A titolo di esempio alleghiamo alcune foto dei cantieri in via dei Catterini, nel parco Basaglia – chi e perché ha autorizzato il taglio di alcuni cedri centenari?- delle caserme di via Duca d’Aosta, di piazzetta Benardelli – quanti ippocastani si vogliono abbattere? Perché? – e del parco storico dei Giardini trasformato in parcheggio durante “Gusti di Frontiera”.
Il patrimonio verde della città di Gorizia è ingente, sia in termini meramente economici che estetici, e siamo ben consapevoli che la sua cura richiede un notevole impegno da parte di personale competente e dedicato a disposizione, (non presente in misura sufficiente nell’organico del Comune), ma ne costituisce pure un vanto e una fonte di benessere per la popolazione, che va salvaguardato con attenzione costante e non con interventi sporadici appaltati a ditte esterne.
Desideriamo perciò chiedere di incontrare quanto prima l’Assessore all’Ambiente per proseguire con spirito concreto, fattivo e partecipativo la collaborazione avviata in via dei Cordaioli, spronandolo ad intraprendere quei passi attesi da anni relativi alla redazione del Piano del Verde Urbano e correlato Regolamento, strumenti necessari per la gestione corretta del verde cittadino.
Sottolineiamo ulteriormente l’importanza fondamentale di una progettazione partecipata, in particolare in vista del nuovo ciclo di programmazione europea del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, del Fondo Sociale Europeo, dei nove Programmi INTERREG e del PNRR (Next Generation EU) per i quali l’Assessore alle Finanze della Regione FVG ha parlato di “progettazione trasversale” e di “confronto con gli enti locali, partenariato economico e sociale e territorio” durante un incontro tenutosi a Gorizia il 19 settembre 2022 e al quale non siamo stati invitati (e di cui abbiamo avuto conto solo dagli organi di stampa) e al quale pensiamo avremmo avuto diritto a partecipare in quanto APS presente ormai da decenni in città ed espressione del territorio.
Comunque, come già detto recentemente, “dagli errori si può imparare” e ci auguriamo che l’opera di riparazione avvenga quanto prima, anche se lo spettacolo desolante dei Giardini trasformati in parcheggio sembri contraddire questo detto.
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eliana
Francamente mi pare impossibile che i soldi del PNRR vengano utilizzati (e per importi così elevati, 1,35 milioni di euro!!) per interventi su giardini pubblici. I giardini pubblici devono essere curati con il bilancio corrente. I soldi del PNRR dovrebbero esser utilizzati, a parer mio, per quegli interventi di salvaguardia che costituirebbero il nocciolo di una transizione ecologica e soprattutto culturale in materia ambientale: parlo della naturalità superstite – e qui il campo è vastissimo – e della biodiversità, che è fondamentale per la vita stessa del genere umano, della manutenzione dei boschi che è trascurata da decenni (un bosco trascurato è facile preda di incendi, e ogni incendio sprigiona nell’atmosfera tutta la CO2 catturata dagli alberi nella loro vita) e altro ancora. Insomma per interventi di tutela che in Paesi più avanzati di noi (e non occorre andare lontano, forse basta andare a vedere e informarsi cosa si fa in Austria o ancora più semplicemente in Alto Adige) vengono messi in pratica con continuità e attenzione scientifica.